James Joyce nacque a Dublino il 2 febbraio 1882. Sue sono opere come la raccolta di racconti Gente di Dublino, e i romanzi Finnegans Wake e Ulisse.
Proprio per commemorare il capolavoro joyciano, la Banca Centrale irlandese ha deciso di coniare diecimila monete da 10 euro, inserendovi una citazione tratta proprio dall’Ulisse. Non sappiamo se Joyce, in vita, avesse previsto di finire, prima o poi, inciso su una moneta, assieme a un suo romanzo, ma forse non poteva davvero prevedere di finirci sbagliato.
Nonostante le dichiarazioni altisonanti del governatore della banca, Patrick Honohan, che ha presentato la moneta come un tributo all’originalità che ha fatto di Joyce uno dei più grandi, se non il più grande, scrittore modernista, la citazione riportata sulla moneta presenta un piccolo (grande) errore.
In particolare, Joyce scrive nella sua opera: «Ineluctable modality of the visible: at least that if no more, thought through my eyes. Signatures of all things I am here to read». Sulla moneta, nella seconda frase c’è un 'that' di troppo. Non è un errore da poco, in effetti.
A parziale consolazione, appunto, c’è da considerare che sono stati coniati “solo” diecimila pezzi incriminati. Com’era prevedibile, nessuno alla Banca Centrale è stato disponibile a rilasciare commenti sull’accaduto.
Certo è che, in un momento storico nel quale, in ambito editoriale, non si fa che parlare di e-book, epub e simili, e in cui la conoscenza, in generale, e moltissimi testi letterari, in particolare, sono alla portata di tutti con qualche clic, appare quantomeno singolare che si commetta un errore del genere.
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