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Un luogo comune chiamato PALESTRA

Creato il 12 settembre 2013 da Simonellif

/ Body Building, Sports / allenamento, antichi greci, atletismo, body building, costanza, fitness, natural body building, osteoporosi, palestra, tempo / 0 Comments

Un corpo da esibire, sogno ma anche tabù per molti uomini e donne costretti a convivere con gli imperativi della civiltà. Per gli antichi Greci, cultori dell’atletismo, essere belli era anche una garanzia di onestà. “Kalokagathìa”, “essere belli e buoni” era il binomio che definiva l’uomo ideale: si sapeva bene anche allora che chi non è contento di com’è spesso non sta bene con gli altri.

Come mai?

Sono cambiate molto cose. Innanzitutto, l’immagine pubblica del body building. Anche quando è sbarcato con successo in Italia, è stata visto come un’attività fine a se stessa, volta al semplice perfezionamento dell’aspetto esteriore senza quasi ricadute sul piano sportivo o quello della mera efficienza fisica.

In secondo luogo, è cambiato il livello di preparazione e competenza degli istruttori: si è passati da una pratica “amatoriale” e talora improvvisata ad un’offerta più professionale. Ora quasi tutti gli istruttori nelle migliori palestre sono diplomati o presso le diverse Federazioni di Fitness presenti in Italia o presso le facoltà di Medicina nei corsi di Scienze Motorie.

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E chi ci viene in palestra?

Persone di tutte le età. Sono in crescita le persone non più giovani ai quali l’incremento della forza fisica serve per mantenersi efficienti e per contrastare molti inconvenienti che sopraggiungono con l’avanzare dell’età, non ultimo l’osteoporosi.

Molte volte l’attività fisica con i pesi è suggerita dai medici: è una novità, un tempo erano molto diffidenti nei confronti delle palestre, non da ultimo per il sospetto che in alcune di esse i progressi dei body builders fossero sostenute dall’uso di sostanze non legali… ma ora sanno che di certi centri (federati con l’Associazione Italiana Natural Body Building, ndr.) ci si può fidare. Poi naturalmente ci sono gli atleti di varie specialità, soprattutto ragazzi, che rifiniscono la preparazione fisica con l’allenamento con i pesi.

Qual è l’età giusta per dedicarsi al body building?

Qualsiasi età va bene, ma i migliori risultati si ottengono intorno ai quarant’anni, quando sia negli uomini che nelle donne il muscolo mediamente raggiunge la sua migliore qualità.

In cosa consiste l’allenamento del body builder? Quanto e quante volte alla settimana si allena un atleta agonista?

Innanzitutto nella programmazione del body building l’allenamento dei diversi gruppi muscolari viene diviso in base al numero di sedute settimanali. Dalle nostre la pratica del body building convive con la necessità di mantenersi con un altro lavoro, e quindi è difficile che un atleta possa sostenere più di un allenamento al giorno della durata di due ore.

Ma l’ideale sarebbe poter fare due work out ogni giorno, una per settore del corpo: il primo per i grandi muscoli del tronco (dorsali, pettorali, deltoidi) per poi finire con i muscoli delle braccia (bicipiti, tricipiti  e muscoli dell’avambraccio), il secondo in cui si va da allenare i muscoli delle gambe con la stessa progressione dai più vasti ai più piccoli (quadricipiti, bicipiti femorali, glutei, adduttori e da ultimo gastrocnemi e flessori della caviglia).

Nelle donne ogni tipo di allenamento deve essere “total body”, e cioè passare in rassegna sia della parte superiore che delle gambe, senza trascurare gli esercizi di cardiofitness (cyclette, step, tapis roulant, etc.): questi sono indispensabili non solo per aumentare la resistenza muscolare e l’efficienza del sistema cardiocircolatorio, ma anche per abbattere la massa grassa che nei corpi femminili tende a formarsi più facilmente, soprattutto nei fianchi e nelle gambe.

Uomini e donne in ogni allenamento non devono trascurare il lavoro degli addominali, fondamentali per la postura e per contenere la protrusione degli organi interni.

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La formula del suo successo in tre parole.

Passione, costanza e metodo. La pratica del body builing richiede rigore. Ma ne aggiungo due: piacere e divertimento. I body builders sono tutti molto disciplinati, ma spesso si lasciano ossessionare dai traguardi che devono raggiungere.

Ci sono quelli che non si vedono mai perfetti, mai abbastanza imponenti, mai abbastanza definiti nei loro muscoli. Io insegno ai miei atleti anche a divertirsi, e che il body building in fondo è un gioco. Il gioco di piacere e di piacersi, con l’imperativo di rimanere sani.

 

Fonte:

- Ilfriuliveneziagiulia.it

 


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