
Pexels Photos
Ci sono luoghi, oltre a certe letture, capaci di farti vivere delle esperienze illuminanti? Paesaggi attraverso i quali ci si muove, e si sente di vivere qualcosa di definitivo, capace di fare da spartiacque? Eccome!
Tutto questo nasce dalla riflessione scaturita dopo aver letto la biografia dello scrittore George Mackay Brown. Nel 1946 lui e un gruppo di amici erano andati all’isola di Hoy (fa parte delle Orcadi). Avevano affittato un camion da un agricoltore e se ne erano andati a zonzo. Sino a capitare a Rackwick. Quella valle fu per lui una delle esperienze più forti della sua vita.
Un effetto dirompente
Già, noi pensiamo che le amicizie, l’ambiente in cui viviamo, e poi le letture, ci plasmino, ed è vero. Ma la faccenda non si conclude certo con questo genere di esperienze. Siamo animali sociali, che bazzicano in giro, camminano, viaggiano… E a volte succede che una città o un certo ambiente abbia su di noi un effetto dirompente. Può essere vicino a noi o molto distante. Può accadere in ogni momento. È una delle tante cose sulle quali non abbiamo alcun potere: subiamo. Cadiamo vittime di una specie di agguato.
In quei momenti, ogni fibra del nostro essere è attenta. Recepisce e cattura ogni cosa. Anche dopo, negli anni, ritornare alla memoria a quegli istanti potrebbe essere utile per ricaricarci, ridare senso e ritrovare la forza per continuare ancora un po’. Il ricordo di quella esperienza, anche se si sfoca, si indebolisce, resta vicino a noi. Assieme anche a una consapevolezza: non siamo in grado di definire, spiegare nel modo migliore quanto vissuto. E qui sorge un problema: ma come, ci sono delle esperienze che non si riescono a descrivere?
