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Un metodo (quasi) infallibile per non pagare le tasse (dal blog di Alain De Carolis)

Creato il 10 maggio 2012 da Wally26

Fonte: Alain.it

So che in Italia quelli che hanno le aziendine – penso a ristoranti, commercianti, artigiani ecc… – pagano sempre tutte le tasse fino all’ultimo centesimo (prrrrrrrr!) ma fate uno sforzo e cercate di immaginare un piccolo imprenditore che invece sia determinato non pagarle. Come deve fare? Semplicissimo!

Si prende una persona a caso, possibilmente residente all’Estero (il motivo lo capirete dopo). Serve sapere nome, cognome, data e luogo di nascita: tutte informazioni che – nell’era di Facebook – sono semplicissime da reperire per chiunque. Una volta calcolato il suo codice fiscale, nella dichiarazione dei redditi dell’azienda si mette a detrazione il compenso di quella persona (che non avete mai incontrato ne conosciuto) come se fosse un vostro consulente o dipendente occasionale.

Missione compiuta: tasse non pagate.

Direte voi: ma l’Agenzia delle Entrate non li fa i controlli? In effetti spesso li fa, ma quasi sempre durante gli ultimi mesi dei 5 anni che la legge impone come termine ultimo per i controlli. In pratica, per quasi tutto il tempo non succede nulla e magari voi nel frattempo sarete scappati ai Caraibi oppure trasferiti altrove… ma supponiamo che invece alla fine dei 5 anni siete ancora in Italia.

L’Agenzia (forse) farà un controllo incrociato col vostro malcapitato di turno il quale risulterà ovviamente evasore e manderà (a lui, non a voi!) una cartella esattoriale che include le tasse evase, una multa e gli interessi maturati. Avevamo però detto che il malcapitato è residente all’Estero e quindi la cartella non la riceverà affatto! Ora – direte voi – non si era detto che i residenti all’estero ricevono le comunicazioni dallo Stato Italiano direttamente dove si trovano? In teoria si, ma siccome “l’Agenzia del Territorio” (che cazzo sia non ho idea) che avrebbe il compito di trasmettere alla Agenzia delle Entratre l’indirizzo di residenza degli Italiani all’estero pare non riesca in questa impresa titanica, queste bombe atomiche arrivano ad indirizzi fasulli e cadono quindi nel vuoto inevase. La raccomandata con la cartella ritorna così al mittente e qui lo Stato mostra il suo pugno di ferro dicendo: “Non siamo riusciti a consegnarti un messaggio che ti informa del fatto che secondo noi ci devi dei soldi? Non ci frega niente… per noi è tutto regolare. Entro i termini prestabiliti il debito andrà in riscossione, il che vuol dire Equitalia”.

Insomma, l’evasore (quello vero) non paga una lira, mentre una persona a caso passerà anni e anni dal Giudice Tributario cercando di riavere i soldi che nel frattempo avrà fatto bene a sborsare ad Equitalia pena pignoramenti di conti correnti, auto, case ecc…

Nel 2030 forse riavrà i suoi soldi (sempre che gli Euro valgano ancora qualche cosa). Nel frattempo l’evasore fiscale ideatore di tutta questo casino non sarà più perseguibile dal fisco perchè sono passati più di cinque anni e penso nemmeno per la legge. Male che vada potrà sempre dire “mi sono sbagliato inserendo un cognome anzichè un altro al PC…” ed il tutto si risolve con una pacca sulla spalla.

Questo scenario non me lo sono inventato perchè mi è capitato quest’anno: un imprenditore che non ho mai visto ne conosciuto ha dichiarato di avermi pagato nel 2006 circa 10.000 di compensi perchè avrei lavorato come assicuratore per la sua azienda. Alla fine mi è andata bene solo perchè ho saputo (per vie traverse) che l’Agenzia delle Entrate mi stava cercando altrimenti a quest’ora sarei nel bel mezzo di un contenzioso con lo Stato dal Giudice Tributario. E’ emerso (e c’è ragione di crederlo) che nel mio caso l’errore fosse stato commesso in buona fede ma mi chiedo se altri non stiano facendo lo stesso scherzetto volutamente. In situazioni del genere, riesco quasi ad immaginare come si possa presentarsi in un ufficio di Equitalia armato di fucile a pompa pur di non pagare soli 1000 Euro.

Video tratto dalla trasmissione “Un Due Tre Stella” dal titolo “MONTINATOR – Scontro Fiscale”;

Un metodo (quasi) infallibile per non pagare le tasse (dal blog di Alain De Carolis)


Filed under: Economia, Politica Italiana Tagged: Evasione fiscale

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