Pietro Tagliapietra ci racconta il suo mentore l’ha trovato in tante persone che hanno arricchito la sua vita, i suoi modelli di riferimento. I suoi docenti, le persone con cui ha fatto sport, i suoi amici e i suoi familiari. Persone che gli hanno insegnato tanto, anche con durezza. Fino al 30 settembre è possibile donare due euro inviando un sms al numero 45507 o cinque euro dal telefono fisso a sostegno di “Cambia la vita di un bambino” iniziativa di Mentoring Usa Italia Onlus
Se mi chiedete chi è il mio mentore faccio molta fatica a rispondere, dipende. Sono molte le persone che mi hanno influenzato, che hanno fornito un esempio e che ho preso come modello. Un mentore solo non è abbastanza, perché nessuno di essi era perfetto e forse è proprio per la loro imperfezione che sono diventate persone alle quali ispirarsi. Il professore che ti boccia alla prima domanda perché ti vede dubbioso, l’amico che ti dice che il fatto che tu non sappia fare qualcosa non significa che non sia possibile farla, la relatrice che ti dice che è fiera di te sono tutti mentori, persone che ti hanno insegnato qualcosa di fondamentale e alle quali pensi sempre con affetto anche se ti hanno dato degli schiaffoni morali molto forti.
Ho avuto come mentori docenti universitari e professori del liceo.
Chi mi ha sempre instillato il dubbio, la verifica delle fonti, la necessità di controllare e incrociare i dati e ha posto le basi per il mio fallibilismo è stato un mio mentore (anche perché è stato il primo a parlare bene di me durante tutta la mia carriera scolastica).
Chi, bocciandomi in tre minuti, mi ha fatto accettare l’idea che non è lui ad essere cattivo, ma era semplicemente giusto nei confronti degli altri è stato un mio mentore (se studi ti chiedono quello che sai e t’impegni diventi immediatamente fortunato).
Chi ti spinge a fare meglio, continua a darti spunti, che ti abbatte e ti sostiene è stata una mia mentore (buona parte del mio metodo analitico è dovuto alla sua insistenza e alle sue grandi lezioni).
Ho avuto come mentori persone nello sport
Chi non guarda il grado e ti tratta come gli altri, che t’insegna la disciplina e che se stai male puoi guardare gli altri e imparare è stato un mio mentore (e ho un tatuaggio sulla schiena legato alle arti marziali anche per questo).
Chi mi ha insegnato ad accettare alcuni limiti miei e degli altri perché siamo diversi e rifiutarne altri perché è solo una questione d’impegno è stato un mio mentore (anche se ancora non accetto i limiti penso spesso alle sue lezioni).
Ho avuto come mentori amici e familiari
Chi mi ha insegnato che le cose giuste si fanno perché sono giuste e che la rettitudine non si baratta è stato un mio mentore (io sono figlio degli imperativi categorici e non cambierei questa cosa con nulla al mondo).
Chi mi ha insegnato a rifiutare i limiti di quello che so adesso che a dirmi che non dovevo fermarmi a quello che dicevano gli altri è stato un mio mentore (e il percorso che sto facendo oggi sul Social Media Marketing e l’influenza è soprattutto merito suo).
Chi è scomparso troppo presto con il quale non ho fatto in tempo a parlare di marketing, ma mi ha dato l’esempio con molte altre cose è stato un mio mentore (e il fatto di non poter discutere di quello che imparo e ho imparato in questi anni è fonte di rimpianto).
Chi mi ha insegnato che il metodo scientifico non s’inventa e che esiste un modo preciso per raccogliere i dati per osservare il comportamento è stata una mia mentore (e grazie a lei ho scoperto le teorie più interessanti).
Fino al 30 settembre è possibile donare due euro inviando un sms al numero 45507 o cinque euro dal telefono fisso a sostegno di “Cambia la vita di un bambino” iniziativa di Mentoring Usa Italia Onlus