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Un mondiale per i club e per gli sponsor

Creato il 23 aprile 2013 da Calcioromantico @CalcioRomantico
Il giornale brasiliano Placar presenta l'edizione del 2000

Il giornale brasiliano Placar presenta l’edizione del 2000

Il calcio è uno sport mondiale. Tolte Europa e Sud America, una volta c’era poco altro e ora invece c’è il calcio africano che sta lievitando, e l’Asia in cui stanno lievitando soprattutto le sponsorizzazioni. Allora perché invece della vecchia Coppa Intercontinentale non tiriamo su una competizione più ampia a cui partecipino anche le vincitrici delle Champions League di tutte confederazioni? Insomma, un vero e proprio Campionato Mondiale per Club sotto egida FIFA? Senza contare che ogni confederazione ha un po’ di voti quando si tratterà di rieleggere ad libitum lo stesso presidente…

Con queste profonde motivazioni, la FIFA si affanna a fare il primo tentativo di una Coppa del Mondo per Club nel 2000 tra Rio e San Paolo, ma le va piuttosto maluccio. Vince il Corinthians, che è lì solo perché organizzatore. Le campionesse di Oceania, Africa e Asia vanno fuori al primo turno, insieme con il Manchester United che rimpiangerà di aver buttato tre settimane in Brasile e al momento buono in Champions andrà ko.

Sarà un caso, ma della nuova coppa non se ne fa niente finché la FIFA non scende a patti con la Toyota finanziatrice della Intercontinentale Europa-Sud America e finché la FIFA non concede a detentrice della Champions e detentrice della Libertadores l’ingresso direttamente in semifinale. Per le due teste di serie la competizione riserva dunque solo una partita in più di quante ne riservava la precedente coppa, sempre avallata dalla Toyota, e solo una settimana in più fuori dai rispettivi continenti. Il 2005 è allora l’anno buono per partire e il São Paulo a Yokohama battendo 1-0 il Liverpool si può così laureare primo campione del mondo FIFA per club, Il gol vincente è di Mineiro. 

Negli anni seguenti tutti tornei fotocopia. Un po’ di gare preliminari, le semifinali in cui entrano le big e poi la finale che ricalca la vecchia Intercontinentale. Solo il 2010 fa eccezione, perché in semifinale il Mazembé (Repubblica Democratica del Congo) del bravo e pittoresco portiere Kidiaba fa fuori 2-0 l’Internacional di Porto Alegre grazie alle reti di Kabungu e Kaliyutuka.

biabiany e kidiaba inter mazembe 3-0

Biabiany segna il 3-0

In finale, però, l’altra Internazionale, quella di Milano, non si fa pregare e sommerge con un 3-0 gli africani. A segno vanno Pandev, Eto’o e Biabiany e Rafa Benitez si porta a casa una coppa già sapendo che al suo ritorno a Milano ad aspettarlo non ci sarà il panettone. Per l’Inter di Moratti figlio comunque la soddisfazione di esser tornata sulla vetta del mondo a ben 35 anni di distanza dall’Inter di Moratti padre. Per la città di Milano, invece, una bis che arriva tre anni dopo la vittoria targata Milan, prima squadra italiana a prendersi la nuova coppa. È il 2007 e nella rivincita della finale dell’Intercontinentale del 2003 i rossoneri battono il Boca Juniors 4-2 grazie a un doppio Inzaghi, a Nesta e a Kakà.

Oltre alle milanesi nell’albo d’oro compaiono squadre blasonate come Manchester United, Corinthians e Barcellona. La coppa, però, piace  più agli sponsor che al pubblico e non ha neanche più il fascino della sfida secca che caratterizzava l’Intercontinentale. Certo, è l’unica competizione ufficiale in cui puoi vedere il Barcellona di Messi sommergere 4-0 il Santos di Neymar, ma l’accanimento e il furore agonistico con cui negli anni sessanta squadre europee e sudamericane si affrontavano per stabilire quale delle scuole di calcio fosse la migliore si è perso da tempo.

federico


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