Per chi dopo Carosello andava a dormire, ma mi era consentito stare alzata al giovedì sera perché c’era Rischiatutto, Mike Bongiorno era come uno di famiglia. Ho avuto modo di conoscerlo, di intervistarlo per i suoi 80 anni a Torino e l’ultima volta che lo vidi, al conferimento della cittadinanza onoraria ad Arona, mi scrisse “Allegria” sul suo libro autobiografico. Ora resta solo molta tristezza ed ancor più mi permea il cuore il disgusto per l’oltraggio subito dal papà della televisione, il cui corpo, ancora ora , mentre sto scrivendo, non si sa dove sia, dopo lo scellerato scempio della profanazione della sua tomba.
Dagnente è un piccolo borgo tranquillo, sulle alture di Arona, con una chiesetta ed un cimitero tipici di un paese. Dove il clamore e la vocazione turistica di Arona non arrivano, da dove la vista sul lago è meravigliosa. Un paese dove Mike amava trascorrere lunghi periodi di riposo nella casa di famiglia di Daniela, sua moglie. Un buen ritiro che lo ha portato a farsi tumulare in quel cimiterino e non in un monumentale di qualche grande città, a lui sicuramente più adatto, per la sua notorietà, ma non certo adeguato alla sua riservatezza ed alla sua timidezza, che talvolta lo poteva far apparire anche scontroso. Profanare una tomba è atto di una mente certamente insana e qualsiasi sia la tumulazione che subisca tale scempio, non può che sbigottire. Ma la tomba di Mike, sulla quale, poco più di un mese fa, mi ero recata per dire una preghiera, cercando di non pensare che lì dentro ci fosse il corpo di un uomo che ha accompagnato tutta la mia vita, rappresentava comunque un luogo dove la pace ed il silenzio potevano evocare ricordi bellissimi, di un uomo che ha contribuito ad unire un’Italia ai tempi, amcora tanto analfabeta, che riuniva le persone in un bar davanti ad un televisore, quando ancora, gran parte della popolazione non si poteva permettere quello strano, avvenieristico strumento di comunicazione.
Comprendo la costernazione ed il dolore della famiglia, manifestato con la grande signorilità che da sempre contaddistingue Daniela Zuccoli, della comunità locale, degli Italiani che provano un sentimento di disgusto per tale atto, da lasciare senza parole. Qualsiasi sia il motivo del gesto compiuto, non lo si può sicuramente giustificare, dal momento che non lo si riesce neanche ad accettare. Vorrei, come tutti, che presto la salma di Mike tornasse dove è stata sottratta e che questo orribile capitolo si chiudesse, lasciando riposare in pace un uomo che ci ha regalato tanta allegria nella vita.
scritto da Manuela Peroni Assandri