Si tratta ormai di una piccola manciata di ore e l' Italia saprá il nome del successore di Giorgio Napolitano, fra non molto tempo verrá svelato il volto di colui che avrá il non semplice compito di diventare il capo dello stato.
Mai come in questa elezione, è difficile farsi un'idea riguardo il favorito, i nomi papabili sono diversi, in continua salita quanto in continua discesa, forse mai come in questo periodo caratterizzato da una politica letteralmente instabile un accordo fra tutti i membri del parlamento sembra risultare un'idea quasi irraggiungibile.
Ebbene si, pare che i nostri parlamentari ancora non abbiano un nome che sia in grado di metterli d'accordo, nessun nominativo tranne uno, quello del presidente uscente, ancora quello di Napolitano, il quale se ne chiama fuori, definendosi non disponibile. La motivazione è molto chiara, a 88 anni il nostro presidente è stanco, alla sua età vuole "fare il nonno".Nonostante il suo chiaro rifiuto, i nostri politici non hanno smesso di manifestare la loro propensione per riconfermarlo, quasi forse ad incoraggiarlo a rimanere, ma il presidente non mosso nemmeno per un momento dalla sua decisione continua a rifiutare.La posizione del Capo dello stato e dei politici è emblematica, e allo stesso tempo riflette quello che è un po' lo specchio della nostra società; Infatti siamo attorniati da gente che ci governa che tende a mantenere la propria casta "chiusa", non intendono integrare figure nuove, non accettano che forse sarebbe meglio lasciare in mano il paese a persone più giovani e più " fresche" e tendono a rimpallarsi i ruoli uno con l'altro, ma nello stesso tempo qualcuno riconosce il bisogno di questa aria di novitá dunque decide di farsi da parte, dando un grande esempio alla nazione.Napolitano si ritira, esattamente come qualche settimana fa ha fatto Papa Benedetto XVI, due esempi, che in un paese dalle poche prospettive attualmente, hanno saputo dare una grande lezione di vita.Francesca Civiello