L'Italia è un Paese che investe sui giovani? Per dare una risposta a questa domanda, basta riportare un'esempio: Garanzia Giovani.
Lanciato in pompa magna e finanziato dall'Unione Europea (dei 6 miliardi di euro stanziati, ben 1,5 erano destinati all'Italia), il programma, ideato per riportare – soprattutto – i neet nell'alveo del mondo del lavoro, ha fallito. Non del tutto, ancora, ma dopo quasi un anno di attività, il quadro è sconcertante.
Lo certifica l'associazione Adapt, con una impietosa analisi, inviata al Vicepresidente della Commissione Europea: degli oltre 2 milioni di potenziali beneficiari (tutti i giovani di età compresa tra i 15 ed i 29 anni), appena 400 mila hanno aderito al programma e, di questi, solo 12 mila sono riusciti ad ottenere un'offerta di lavoro o di formazione. 12 MILA, vale a dire un miserabile 3%.
Se questo fallimento non è un crimine, nel Paese che ha il 42% di disoccupazione giovanile, poco ci manca. Colpa di chi? Che domande: dell'Articolo 18, dei giovani italiani bamboccioni e choosy, del mercato del lavoro troppo rigido e tutelato, dei giudici comunisti, dei gufi pessimisti e della cospirazione degli illuminati.
O non sarà forse che, i nostri governanti non si sono degnati di dare al programma la giusta attenzione? Un sospetto che diventa certezza, se si analizzano le cause del disastro: totale mancanza di organizzazione (ogni Regione è stata lasciata libera di fare quello che voleva), pessimo uso dei fondi (in Sicilia, il programma è stato sospeso, per utilizzo poco chiaro dei finanziamenti; in Veneto, i tirocinanti attendono, da mesi, i loro rimborsi spese), eccessiva burocrazia (secondo il sondaggio Adapt – Repubblica degli Stagisti, il 40% dei giovani contattati, dopo il primo colloquio, non ha ricevuto nessuna offerta di lavoro o formazione).
Perchè demandare tutto alle Regioni, quando quello della disoccupazione giovanile è un problema nazionale? Perchè affidare tutto ai Centri per l'Impiego, che non hanno nè mezzi nè personale, per far fronte alla mole di lavoro necessario, per un progetto del genere? Perchè non è stata lanciata una campagna informativa a tappeto, soprattutto sui social network, vero regno dell'informazione per i giovani, anzichè limitarsi ai 4 spot in croce, passati in tv?
Perchè, quando si tratta di dare un'opportunità - non un lavoro, badate bene, un'opportunità -ai giovani, l'impegno della politica italiana rasenta sempre lo zero?
Renzi & Co. – e chi li ha preceduti non ha, certo, fatto meglio - si sono limitati al minimo indispensabile, senza neanche tenere in debito conto le raccomandazioni dell'Unione Europea (coordinamento centralizzato del programma; maggiore attenzione al contratto di apprendistato, piuttosto che a stage e tirocini), adducendo, quasi come scusa, la lunga gestazione del Jobs Act.
Perchè Garanzia Giovani sta fallendo? Perchè questo Paese non pensa al suo futuro.
Danilo