Il modo migliore per descrivere il party dei Liberman sarebbe raccontarlo come il ballo al castello della Vaubyssard in Madame Bovary, senza tralasciare un cucchiaino , né una fonte di luce. Vorrei saperlo fare, ma non ne sono capace. Diciamo soltanto che la scena ha luogo in un enorme penthouse dell'Upper East Side, che la lista degli invitati calibra in proporzioni ideali ricchezza, potere, bellezza, gloria e talento;insomma, che siamo tra le pagine mondane di "Vogue".Tanja e Eduard, che il maitre fa subito entrare, pensano , lei, che lo scopo della sua vita è ormai farsi strada in quel mondo, lui, che quello della sua è ridurlo in cenere. Ciò non toglie che prima di ridurlo in cenere sia interessante vederlo da vicino e gratificante pensare di essere arrivati lì partendo da Saltov. A Saltov nessuno ha mai visto, né vedrà mai, un posto come quello. Nessuno tra gli invitati dei Liberman ha la più pallida idea di cosa sia Saltov. Lui solo conosce entrambi i mondi, ed è questa la sua forza. Si è appena entusiasmato per questo orgoglioso pensiero e già deve ricredersi, perchè scorge al centro di uno dei salotti, al centro dell'attenzione, al centro di tutto-ovunque si trovi, quell'uomo è al centro- nientemeno che Rudol'f Nureev.Che scalogna: uno si sente un conquistatore mongolo la cui sola presenza -placida, bruna, crudele- non tarderà ad evidenziare lo scialbore di tutte quelle persone squisitamente civili, e si trova davanti Nureev che, arrivato da un posto ancora più sperduto di Saltov, dai recessi fangosi di un villaggio della Baschiria, è assorto alle vette più alte e, fulgido e demoniaco, è la seduzione barbara fatta persona. Altri avrebbero cercato di avvicinarsi a Nureev e di incrociarne lo sguardo, è evidente che Tanja vorrebbe provarci. Non Eduard, che si allontana e si rifugia in bagno, dove sono appesi alcuni disegni di Dalì con dedica a Tat'jana Liberman. Ed eccola Tat'jana, che ora, con un'esuberanza slava appena sopra le righe, fa le feste ai due meravigliosi ragazzi. Non giovane, ma più giovane di Lili Brik e invecchiata infinitamente meglio, Tat'jana è emigrata al momento giusto, divenendo una delle più celebri bellezze della Francia degli anni Venti. Eccentrica, con bocchino e pettinatura alla Louise Brooks come nell'età del jazz e di Scott Fitzgerald, moglie di un aristocratico francese, vedova di guerra, si è risposata con un intraprendente ucraino, Alexs Liberman, che ha seguito a New York, dove lui è diventato direttore artistico delle edizioni Condé Nast, ossia di "Vogue" e "Vanity Fair", per citare solo le ammiraglie. Dal loro ponte di comando, da trent'anni Alexs e la moglie fanno e disfano le carriere di fotografi, modelle e persino artisti a priori estranei al mondo della moda.Sono loro che hanno costruito la carriera di Brodskij, confida Tat'jana ai giovani Limonov. Quando ha abbandonato l' URSS, il poverino ha avuto il buon senso di snobbare Israele ma ha accettato, seguendo non si sa quale consiglio idiota, l'invito dell'Università di Ann Arbor in cui ha rischiato di restare sepolto tutta la vita tra professori di letteratura russa che fumano la pipa e portano gilet fatti a maglia: spaventoso destino, al quale i Liberman lo hanno strappato riportandolo a New York e presentandolo ai loro amici."e ora vedete..."dice Tat'jana indicandolo: arrivato, come sempre con una vecchia giacca consunta e pantaloni flosci, spettinato, ostenta un'aria trasognata ma è comunque molto attento a quel che gli dice una ragazza immensa, ieratica, sontuosa, che, sussurra, Tanja in estasi al marito, è l'indossatrice Veruschka. Incrociando lo sguardo della padrona di casa, il poeta, quasi le dedicasse un'elegia, un sorriso grato e commosso, leggermente servile pensa il crudele Eduard. Poi, riconoscendo al fianco di Tat'jana i due giovani russi, alza il calice verso di loro, come a dire: "Buona fortuna, ragazzi. Siete nel posto giusto, adesso dipende tutto da voi".Emmanuel Carrère- LIMONOV-adelphi (pagg.110-112)******i protagonisti di questa storia
Veruschka su VOGUE
Limonv
Francine du Plessix Gray, Alexander Liberman + Tatiana Liberman, 1948.
Photo by Irving Penn
Lili Brik 1924
un'anziana Lili Brik
Rudol'f Nureev