Magazine Informazione regionale

Un passo avanti

Creato il 07 luglio 2012 da Patuasia

Riceviamo dall’associazione “Diritto al futuro”e volentieri pubblichiamo. Presso la sala Colonne del Comune di Torino, oggi è stata presentata la vertenza promossa contro la “truffa” rappresentata dal Cip 6 e dai provvedimenti nazionali che, in violazione delle normative comunitarie, hanno di fatto incentivato gli impianti di incenerimento dei rifiuti e sottratto fondi alle vere energie rinnovabili.

Grazie alle migliaia di adesioni alla campagna avviata dal 2009 su tutto il territorio nazionale, il 5 luglio a Nola e il 6 a Torino, si terranno le prime udienze relative alla vertenza che vede convenuti l’ENEL Servizio Elettrico, il GSE, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas e la Cassa Conguaglio Settore Elettrico per la restituzione delle somme indebitamente corrisposte dagli utenti del servizio elettrico attraverso la componente A3 della bolletta.
Presenti Enza Autolitano, Vicepresidente dell’Associazione“Diritto al Futuro”, Gianfranco Drogo, Segretario dell’associazione, e l’avv. Matteo del Giudice tra i componenti del collegio di avvocati che patrocinano la causa.
Come già affermato dal Presidente Rossano Ercolini “abbiamo mantenuto l’impegno assunto con i tanti cittadini che ci hanno creduto e sostenuto, e non a caso siamo anche a Torino a testimoniarlo. Torino e Acerra rappresentano in maniera molto significativa due realtà nelle quali, contrariamente a quante voluto dal Legislatore Europeo, l’incenerimento dei rifiuti viene illegittimamente incentivato alla stregua di una fonte di produzione di energia rinnovabile, pur non rappresentando la combustione dei rifiuti una fonte di energia rinnovabile. Dopo innumerevoli momenti di iniziativa e di raccolta di adesioni in tante piazze d’Italia, siamo arrivati davanti al Giudice, a Nola e di Torino, con due distinte vertenze, perché sia smascherato l’imbroglio, tutto italiano, di favorire le lobbies “inceneritoriste”. Essere qui ad annunciarlo è già un successo, non era affatto scontato” – afferma Gianfranco Drogo “testimonia il coraggio dei cittadini che non si arrendono, la possibilità che persone comuni si rivolgano alla giustizia civile per riavere quanto ingiustamente pagato, che negli anni ha raggiunto la cifra di oltre 50 miliardi di Euro e destinato a crescere di circa 5 miliardi l’anno e che chiama in giudizio, a rendere conto di quello che si è fatto per anni in violazione delle normative europee, giganti economici e autorità statali  A prendere la parola è stato poi l’avv. Matteo del Giudice che ha illustrato i contenuti della vertenza. “A promuovere il giudizio sono oltre trenta ad Acerra e ventotto a Torino (gruppo selezionato come campione di una comunità di consumatori molto più ampia), titolari di un contratto con Enel, Servizio Elettrico S.p.A., che rivendicano il diritto alla restituzione delle somme già indebitamente corrisposte per il passato e quello a non corrispondere più alcunché per il futuro relativamente a una quota della componente tariffaria A3 perché in contrasto con il diritto comunitario.”
“Sosteniamo che il Giudice debba disapplicare la normativa nazionale che prevede forme di incentivazione che violano Il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea e la direttiva 2001/77/CE e dichiarare nulle, invalide e comunque inefficaci le clausole del contratto stipulato con Enel Servizio Elettrico S.p.A. nelle parti in cui sono state e vengono addebitate agli attori dette somme mediante la componente A3 della bolletta. L’esito lo conosceremo fra qualche anno. Intanto essere riusciti nell’impresa di proporre una domanda in sede civile credo che sia già un risultato importante che ci incoraggia a proseguire nell’impegno” conclude l’Avv. Matteo del Giudice.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog