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Un passo indietro nella questione libica secondo Chossudovsky.

Creato il 26 gennaio 2012 da Tnepd

Un passo indietro nella questione libica secondo Chossudovsky.

In una intervista di PressTV a Michel Chossudovsky, direttore del Centro per la Ricerca sulla Globalizzazione, venivano evidenziati con molta naturalezza i veri obbiettivi della criminale guerra di Libia, in cui anche l’Italia ha preso parte e perdendo nel contempo la fiducia internazionale e le grosse riserve petrolifere che il governo di Gheddafi aveva designato per l’Italia.

Press TV:  I poteri occidentali hanno affermato che la comunità internazionale supporterà la politica di transizione per una libera e democratica Libia: In che maniera avverrà questo “supporto”?  Una democrazia “occidentale” imposta ai libici? Che significato avrà per i libici? L’occidente userà lo stesso sistema come hanno fatto in Afghanistan 10 anni fa e in Iraq 8 anni fa? Gli Stati Uniti insistono che i suoi soldati devono essere immuni in questi paesi (Iraq e Afghanistan), come sarà in Libia?

Chossudovsky: credo che dobbiamo capire la natura di questa operazione militare così come quella della copertura di intelligence che sta dietro ai ribelli, come sui bombardamenti delle infrastrutture civili, residenziali, delle scuole, degli ospedali che sono stati portati avanti in questi mesi. In particolare i bombardamenti continui in questi ultimi giorni. Stiamo parlando di oltre 20.000 incursioni e 8.000 bombardamenti. In altre parole quello che è accaduto in questi ultimi mesi è la distruzione di una intera nazione: le sue infrastrutture,  le sue istituzioni che hanno fatto molte vittime civili.

In altre parole, l’occidentale democratico della Nato supporta i ribelli tanto quanto ha sostenuto i capi di stato dei governi di altre nazioni a loro favore. Le mani della “democratica Nato” sono lorde di sangue, poiché hanno massacrato moltissimi donne e bambini.

PressTV: il nostro corrispondente ha riportato, dall’Hotel Rixos, alcune ore fa che lui ed altri giornalisti sono stati liberati dall’hotel in cui erano trattenuti, e adesso sono salvi.

Chossudovsky: Le posso dire, dal mio punto di vista, che prima di tutto questa non è una rivoluzione. Questi ribelli sono killer addestrati dalla Nato e sono forze paramilitari di Al-Qaeda e mercenari. Essi hanno un bassissimo supporto dalla popolazione locale. Se ci piaccia o meno  il regime di Gheddafi non è questo il problema, poichè la maggior parte della popolazione sono contro i ribelli e l’unica cosa che sostiene i ribelli sono i bombardamenti criminali della Nato. Criminali perché in deroga alle leggi internazionali e per le loro conseguenze: l’uccisione di bambini, di persone nelle loro case, e questo è stato ben documentato. Ma quello che è criminale in questo evento è la questione che la guerra è stata presentata ai media come un’operazione umanitaria.

La realtà è stata capovolta: ci è stato detto che la guerra è pace, le bugie sono la verità. In sostanza quanto è accaduto.

Press TV: molti paesi occidentali, inclusa la Francia, parlano del successo di come sta procedendo questa operazione e del suo disingaggio dalla regione. Può questo essere la base per la minaccia di abuso, in quello che è chiamato RTP (Right to Protect) sotto umanitari motivi per i loro interessi, come nello Yemen, Bahrain, Arabia Saudita? Se questa è la maniera di procedere, perché non parlano di queste nazioni? Perché menzionano solo la Siria, come il Presidente francese Sarkozy disse nell’incontro con il NTC?

Chossudovsky: Lei sa che ho studiato le dittature per oltre 30 anni, ho vissuto in America Latina. Gli Stati Uniti non si sono mai preoccupati delle azioni dei dittatori, poiché furono gli Usa a permettere loro di arrivare al potere. Fino a quando i dittatori seguono i loro  (degli Usa) ordini , stabiliscono dei stati fantoccio e servono gfli interessi Usa, e gli americani continueranno a supportarli. Questa fu la situazione in Cile con Pinochet, in Argentina, Brasile e nell’America Centrale.

Dobbiamo quindi capire la natura di questa operazione militare in Libia.

I ribelli senza la Nato, militarmente e politicamente non esisterebbero. Dobbiamo capire che le forze speciali della Nato stanno già operando all’interno della ribellione, ovviamente di nascosto. Sono esperti delle forze armate, mercenari e paramilitari.
Se la Nato si ritira la rivolta non durerà molto a lungo e penso che ogni analista militare lo può confermare. Ma la questione fondamentale, che viene sollevata e che è già sul tavolo del Pentagono e della Nato, è se vogliono invadere il paese con le truppe. (a tale proposito vedasi quanto scrivevo su Libia, Usa, Gas, Italia in netta (s)Concordia )

Una parte delle truppe, sotto mentite spoglie, è già sul terreno e la domanda è quando verrà ufficcializzata? Gli elicotteri Apache e le Forze Speciali sono già dislocate. Abbiamo un massiccio dispiegamento delle forze navali nel Mediterraneo, in particolare la portaerei George Bush con tutta la tecnologia a supporto. E in caso di una guerra terrestre potremmo assistere alle forze alleate atterrare sulle spiagge libiche. Se guardiamo allo scenario è chiaro che i ribelli non avrebbero durato molto senza la Nato: non hanno capacità militare e non hanno le istituzionali competenze per creare un reale governo.

Quindi quello che accadrà sarà: le Forze Speciali della Nato rimarranno, altre arriveranno, probabilmente non ufficialmente, e  instaureranno, come fecero in Iraq nel 2003, un governo fantoccio che modellerà la Libia come un sceiccato al pari dell’Arabia Saudita o dei stati del Golfo Persico.

In ogni caso, il neo colonialismo o riconquista della Libia, è funzione di un progetto più grande che interessa l’intero continente africano, poiché già contemplato. Questo implica la militarizzazione con AFRICOM (United States Africa Command) ed è parte integrale dell’agenda Usa.

Press TV: vada avanti professore.

Chossudovsky:  molti anni fa, in una conferenza pubblica, mi fu chiesto qualcosa riguardi all’Iraq, e mi fu fatta una domanda: ”Professore abbiamo bisogno di quel petrolio”. Va bene, questa è la posizione occidentale.
La mia risposta fu: “Fate commercio, non rubatelo!”

Questo è ciò che le compagnie petrolifere stanno facendo in Libia e esse si sono già posizionate per questo motivo.

La Libyan Oil Company era una entità di stato molto importante, che serviva al popolo libico per lo sviluppo sociale, economico e finanziario. Essa sarà quindi privatizzata e fatta a pezzi e incorporata dalla Total, che è una compagnia francese, assieme ad altre compagnie estere.

Pertanto quando risposi alla domanda “se hai bisogno di petrolio, lo dovresti comperare sul mercato a accettare che una larga percentuale di riserve petrolifere sia nei paesi paesi arabi. E’ oltre il 60% e appartiene al popolo di queste nazioni.


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