C’e’ un momento della vita in cui fai soldi a palate.
Voi direte :a me non e’ capitato.E’ vero,diamoci la mano anche per me e’ la stessa cosa.
A loro,gli U2,si.
E sono cambiati,eccome.
Dai primi passi nelle fugaci performance a concerti live tra pochi intimi,fino ai mega raduni con palchi fantascientifici e super tecnologici.
Ma la questione non e’ questa,o almeno non tutta in parte.
Mi chiedevo come si puo’ cambiare e essere promotori prima di diritti e liberta’ negate,e poi perfetti manager con l’occhio alla borsa.
Sono cresciuto con la loro musica,con la voglia ribelle di Bono e soci e la bandiera bianca,con la voce calda e strillata nei microfoni per farci capire come in diverse parti del mondo la guerra,la liberta’ e altro sono all’ordine del giorno.
Ho visto gli U2 agli oscar e mi hanno fatto sensazione.
Mi hanno definitivamente aperto un buco nel muro dove appaiono oggi consumismo e affari,soldi e pochi ideali sentiti veramente.
Gli lascio,all’ultimo album che ritengo degno del loro nome, The Joshua Tree.
Un album che ogni volta che lo ascoltavo mi dava emozioni e continuita’ nel credere ancora in loro.
Oggi Bono e’ il simbolo del pensionato che vuole esagerare nonostante abbia gia’ avuto tutto.
Sarebbe meglio,per lui e per i suoi fans,dire STOP.
“Abbiamo dato tutto,il resto e’ solo falso profitto e mancanza di rispetto per voi.”
Meglio Dylan,forse….