Ho tra le mani il numero 37 di “Saggi e Memorie di Storia dell’Arte”, la rivista della Fondazione Cini.
E’ uscito già da un po’. Si può vedere qui, o addirittura acquistare qui, da Olschki.
Parla, come da titolo, dei rapporti tra Aspertini e Perugino. Di come Aspertini si confronta con un artista che apparentemente si trova agli antipodi culturali, e soprattutto di come fa a conoscerlo. A mio parere, lo conosce soprattutto grazie ai taccuini di modelli.
Mi premeva poi confutare l’ipotesi del viaggio veneziano del 1506-1507.
Metto l’abstract, così ognuno si fa un’idea:
This essay intends to inquire into Amico Aspertini’s long-lasting confrontation with Perugino during the first decade of the 16th century. His attraction to Vannucci’s works echoes the strong influence Umbrian and Roman painters exerted upon him, especially Pinturicchio, as we can see in the Adoration of the Shepherds in Berlin and Bologna. In successive works such as the Saint Sebastian in Washington, the “pala del Tirocinio” and the frescoes at Santa Cecilia, his knowledge of Perugino’s art went still more obvious. This phase culminated and ended with the frescoes at San Frediano in Lucca, for which the hypothesis of a stay in Venice now seems obsolete.
The analysis of drawings from that period show that Aspertini was directly acquainted with sheets by Perugino and his circle, and that part of such updating was due to model books.
Aggiungo solo due cose:
1. Ho consegnato il testo (ho ancora la mail) il 29 luglio 2013. Ventidue mesi fa.
Ovviamente nel frattempo sono apparsi contributi che rendono inutili alcune delle mie pagine.
Soprattutto il libro di Cecilia Cavalca sulle pale d’altare bolognesi (qui) e il saggio di Antonio Buitoni sul pittore parmense Giovanni Antonio Bazzi (qui).
E vabbuò. Del resto anche loro avranno aspettato il loro tempo.
2. Nella Redazione siede anche un’ordinaria L-ART/02, che (obbedendo agli ordini) in sede di concorso ha avuto il piacere di mettere nero su bianco che sono uno studioso mediocre, che ben altri sono i meritevoli eccetera.
Però invece l’articolino sulla rivista ci può andare, neh?
Danieli carissimo, grazie per le sue paginette. Certo, vanno benissimo. Ecco scriva, scriva.
Vabbeh, non vado oltre.
Se non ci pensa la Procura, devo pensarci io? Dovrei pensarci io, in effetti…
Ecco il riferimento bibliografico completo:
Michele Danieli, Un peruginesco in incognito: Amico Aspertini, in “Saggi e Memorie di storia dell’arte”, 37, 2013 [2015], pp. 9-39