Un plebiscito per Kevin Durant MVP stagionale

Creato il 07 maggio 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

Si sapeva da settimane, da mesi, ora è arrivata la conferma ufficiale da parte della NBA: Kevin Durant degli Oklahoma City Thunder è l’MVP della stagione 2013-2014, il miglior giocatore della regular season. Anche un’uscita al primo turno di playoff di quello che è stato anche chiamato ‘Mister Inaffidabile’ dal principale giornale locale di Oklahoma City non avrebbe cambiato nulla: la sua annata è stata storica, ha preso per mano i suoi, soprattutto in contumacia Westbrook, e li ha portati ad un record di 59 vinte e 23 perse. In aggiunta il titolo di cannoniere a 32 punti di media più tanti record infranti che lo hanno fatto il più grande scorer dai tempi di Michael Jordan.

Alla settima stagione nella Lega, Kevin Durant è riuscito a coronare uno dei suoi sogni, quello di diventare MVP. Dopo due successi di fila di LeBron James – quattro in cinque anni – KD è riuscito quanto meno ad avvicinare il ‘Prescelto’ e con una stagione pazzesca fatta di numeri incredibili e una continuità rara, si è meritato l’ambito premio. Ha ottenuto 119 dei 125 voti di primo posto disponibili (gli altri 6 a James) e ha totalizzato 1232 punti piazzandosi davanti a LeBron, 891, Blake Griffin, 434, Joakim Noah, 322, e James Harden, 85. Un plebiscito insomma per un giocatore speciale che è cresciuto ed è migliorato di anno in anno con una e una sola ossessione: l’anello (sfuggitogli nelle Finals 2012).

THIS JUST IN: Kevin Durant wins NBA MVP w/ 119 of 125 1st place votes. » pic.twitter.com/9tTMp9J6ox

— SportsCenter (@SportsCenter) May 6, 2014

Di Durant ormai abbiamo celebrato tutto, questa incredibile coordinazione e questi fondamentali, soprattutto nel ball handling e nel tiro, che lo rendono unico ed immarcabile considerando che è quasi 210 centimentri. Negli anni è diventato un attaccante sempre più completo, capace anche di coinvolgere i compagni, ma soprattutto di segnare in ogni modo, possibile o impossibile che sia. Una macchina da punti e da canestri che non si vedeva da Michael Jordan anche se è dai tempi di Allen Iverson nel 2001 che un giocatore non faceva l’accoppiata MVP-classifica marcatori.

Jordan, al suo settimo anno in NBA, vinse il suo primo titolo. Durant spera di eguagliarlo: cifre alla mano il settimo anno di KD è meglio di MJ (32 a 31.5 punti, 7.4 a 6 rimbalzi, 5.5 assist a testa, 56% dal campo a 54.7%) e inoltre gli ha strappato un primato, quello della striscia di gare con almeno 25 punti, 41 a 40, dal 7 gennaio al 6 aprile, issandosi al terzo posto di sempre dietro Chamberlain e Robertson. Durant ha segnato 33 di media per tre mesi di fila, ha avuto una gara, vinta a Toronto, da 51 punti, 12 rimbalzi e 6 assist e, tra quelli con quattro titoli di cannonieri (Jordan, Chamberlain e Gervin) è il più giovane ad aver centrato la quarta corona.

KD ha firmato due cinquantelli (il massimo dai 3 di James e Wade nel 2008-09), i 51 a Toronto e il career high da 54 contro i Warriors, e addirittura 14 quarantelli (più del doppio del secondo, Love a 6). Nelle 27 gare senza Westbrook (20-7 di record) ha viaggiato a 35 punti e 6.3 assist di media. Pazzesco a gennaio con 35.9 punti di media, con i 54, due volte a 48, una a 46, una a 41 e la tripla doppia da 32+14+10 a Philadelphia.

Kevin Durant takes his rightful place as #KiaMVP (via @NBAcom): http://t.co/8qtX8vI0RC pic.twitter.com/08fWI25GeW

— NBA (@NBA) May 6, 2014

Solo attestati di stima da compagni e avversari. Westbrook: “E’ stato il più continuo e consistente per tutta la stagione. Ha fatto qualcosa di straordinario e ci ha portato dove siamo. Ha dimostrato di essere il migliore al mondo”. Collison: “Quello che fa è incredibile. Lo diamo per scontato ormai ma non è facile tenere un livello del genere per così tanto tempo. Non si prende mai una gara di pausa”. “Ho grande rispetto per lui, merita questo riconoscimento. Ha giocato una grande stagione da MVP”, le parole di LeBron James. Dopo il premio sono arrivati tweet di complimenti da Kevin Love, JR Smith, Jeff Green e dal compagno e amico Kendrick Perkins.

Mentre Durant, nel tradizionale discorso alla consegna del premio, si è sciolto in lacrime parlando della mamma Wanda, di coach Brooks e dei compagni: “Mamma, sei tu il vero MVP… Nella mia vita ho dovuto conquistarmi tutto, nulla mi è stato regalato. Se volevo vincere questo MVP, dovevo andare a prendermelo… Oklahoma City è il posto ideale per me… (sui compagni) Siamo cresciuti assieme, li adoro, si sono sacrificati per me… (su Westbrook, lasciato volontariamente per ultimo) Un ragazzo molto emotivo che passerebbe attraverso un muro per me. Molti ti criticano ma io ti adoro, qui tutti ti apprezziamo. C’è il tuo contributo in questo premio, sei un giocatore da MVP, sono fortunato a giocare con te“.

La Top ten stagionale di Kevin Durant


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