Magazine Diario personale
VLADIMIR VYSOTSKY (1938-1980) Un poeta cantante attore
Vladimir Vysotsky nato il 25 gennaio 1938 a Mosca, figlio di un ufficiale di carriera e di una interprete di tedesco. Nel 1947 il piccolo Vladimir, insieme alla nuova compagna di suo padre divorziato l'anno prima, viene condotto nella Germania Est dove suo padre viene trasferito. Ritornano a Mosca, l’ultimo anno di liceo comincia a frequentare un circolo di teatranti. Vorrebbe continuare, ma suo padre si oppone e lui si iscrive ad un corso di ingegneria.
Viene spedito in campagna. Nel 1956 viene subito bocciato, e lì capisce che è inutile sforzarsi. Studia per entrare nell’istituto di teatro e nulla lo distoglie da questo. Una volta entrato studia accanitamente l’uso della voce, anche se all’epoca viene ritenuto assolutamente inadatto al canto. Il 1960 è un anno importante. Si sposa con Iza, una compagna di corso, dalla quale divorzia l’anno seguente; incontra Aleksandr Galich, il poeta chansonnier che, con Bulat Okudzhava, ha lanciato in Unione Sovietica la poesia popolare cantata. "Grattando" la sua chitarra a sette corde, Vysotsky inizia così a cantare canti di prigione e di malavita. E nello stesso anno debutta in ruoli minori sia al teatro che al cinema. Nel 1961 scrive la sua prima canzone, intitolata "Il Tatuaggio". Già in queste prime fasi, quasi per gioco, un suo amico registra le sue canzoni e gradualmente inizia una sorta di distribuzione "porta a porta" che contraddistinguerà tutta la sua vita.
Le sue canzoni cominciano a circolare, anche se il suo nome è ancora sconosciuto. Già nel 1963, a Vysotsky capita di sentire alcune sue canzoni rimanipolare e cambiate nelle strade di Mosca. In quello stesso anno si sposa per la seconda volta, con Ljud’mila Abramova, conosciuta sul set di un film a Leningrado, ma soprattutto inizia quella specie di "fuoco sacro" che lo porta a produrre e scrivere instancabilmente.
Nel 1964 un provino per Ljubimov, direttore del prestigioso teatro Taganka. Curiosamente, Ljubimov non è convinto delle sue doti di attore, ma lo prende con sé perché affascinato dalle sue canzoni che cominciavano ad essere già note. Ma già nel 1965 è a pieno titolo uno degli attori principali del Taganka, dove svolgerà ruoli memorabili: Kerenskij nei "Dieci giorni che sconvolsero il mondo", e poi soprattutto "Galileo"
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