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Un prezioso e meditativo regalo del freddo

Creato il 20 febbraio 2012 da Theartship

di Vincenzo B. Conti

Wildt – Il corpo è materia in trascendenza, possibilità di un superamento per mezzo, volontà di esser maschera, anima immota ed  espressione definitiva, come “i volti che Pirandello negli anni ’20 commissionò per i suoi Sei Personaggi”. Indecifrabile per i suoi contemporanei, Adolfo Wildt incarna l’evoluzione dell’ideale classico che da Fidia giunge allo spazialismo di Fontana e Melotti, passando per Bramante, Michelangelo, Casorati e Klimt. Un libro ‘a pareti lisce’ con cui tornire i volti e i corpi per un’alternativa privilegiata, un’alterità dolorosa e stante.

Riabilitare la memoria è anche cedere il passo al ricordo del ventennio, non nell’epurazione ma nella riflessione del suo risveglio. “Adolfo Wildt; l’anima e le forme, da Michelangelo a Klimt” in mostra fino al 17 Giugno 2012 ai Musei di San Domenico, Forlì.

Eiswein - Dietro un nome che sa di nord si celano calde esplosioni di roventi e fragili emozioni, fermate nel tempo dalla dolcezza di ricordi che riscaldano e ammaliano.

Il vino dei ghiacci (Eiswein o Icewine) è pregiato oro denso che scivola nel calice, aprendo profumi di spezie e agrumi: all’assaggio affiorano calde e persistenti note affinate in vari legni, sostenute da un ottimo telaio di sapidità che chiudono con una leggera astringenza.
Da dessert ma ottimo anche per una conversazione in cui raccontare il particolare metodo di produzione: i vini di ghiaccio sono vini dolci ottenuti da uve pressate e vinificate quando i grappoli sono sormontati da geometriche sculture di ghiaccio, e vendemmiate a dicembre, quando la temperatura giunge a dieci gradi sotto zero per 4 giorni o più.
Tanto particolare quanto raro, le produzioni non riescono a soddisfare la domanda rendendolo un vino poco conosciuto ma molto apprezzato: gli intenditori considerano i produttori veri eroi invernali, la cui passione e la ricerca in territori estremi ha donato alle tavole una nuova esperienza di vini dolci. La vendemmia tardiva dona gli zuccheri che lo rendono soffice al palato, e il clima rigido cristallizza l’acqua regalando al bouquet ampi e squisiti profumi.
Vallée d’Aoste Chaudelune Vendemmia Tardiva 2009 di Cave du Vin Blanc De Morgex et De La Salle, bianco dolce D.O.C., 100% Prié Blanc, gradazione alcolica 14,5%, 20 euro (solo bottiglie da 0,50), 4 grappoli Duemilavini.
Prosit!



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