Magazine Cultura

Un racconto è come l’acqua . . .

Creato il 06 maggio 2012 da Fabry2010

Pubblicato da sparzani su maggio 6, 2012

di Antonio Sparzani

Un racconto è come l’acqua . . .

Nel XIII secolo della nostra era, mentre la letteratura in Italia era al suo sorgere, con la scuola siciliana e gli altri poeti e trovatori ― Dante nasce nel 1265, nel lontano Afganistan, o nel contiguo Tagikistan, poco importa, allora era tutto Persia, dove le meraviglie della civiltà europea non erano ancora fortunatamente giunte a portare legge e ordine, nasceva e fioriva uno straordinario poeta, fondatore, tra l’altro della setta dei dervisci rotanti e mistico sufi, Jalāl ad-Dīn Muḥammad Rūmī, il nome ha alcune varianti, si veda ad esempio qui; spesso citato semplicemente come Rumi, soprannome la cui origine deriva dall’avere egli per un certo periodo soggiornato in una regione che era stata una volta parte dell’impero romano d’oriente.
Il volume: Paul K. Feyerabend, La conquista dell’abbondanza (Raffaello Cortina, Milano 2002), che tra parentesi considero tra le più istruttive e ricche letture di questi ultimi decenni, porta una prefazione scritta da Grazia Borrini Feyerabend, ultima moglie del filosofo scomparso nel 1994, prefazione molto bella e intensa, che si conclude citando questa poesia appunto di Rumi, tradotta in italiano dalla stessa Grazia Borrini; una traduzione inglese di Coleman Barks è in: The Essential Rumi, Harper, San Francisco, New York 1995. Mi è parsa così bella che ho voluto condividerla con voi tutti:

Un racconto è come l’acqua
che riscaldi per il bagno.
Connette il fuoco e la tua pelle,
li unisce e ti lava.

Pochissimi possono sostare
proprio nel mezzo del fuoco,
come la salamandra o Abramo.
Abbiamo bisogno di intermediari!

Giunge un senso di pienezza
ma è il pane, spesso,
a portarcela.

La bellezza è intorno a noi,
ma solo ci capita di vederla
se passeggiamo in un giardino.

Il corpo stesso è un filtro:
nasconde e a tratti rivela
la luce abbagliante in ciascuno di noi.

L’acqua, i racconti, il corpo,
tutto il nostro fare, sono mezzi per nascondere
e mostrare ciò che non vediamo.

Studiali,
gioisci di essere toccato
da un segreto che a volte si rivela,
e a volte è celato.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine