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Una data che resterà nella storia di questo paese! Un giorno importante per tutti i cittadini onesti e per tutti coloro che credono nell'antimafia e in un Italia diversa...
Salvatore Cuffaro (detto Totò) é stato condannato definitivamente dalla Corte di Cassazione a 7 anni di carcere per favoreggiamento mafioso e rivelazione di segreto istruttorio.
Per la prima volta nella storia del nostro paese un Senatore della Repubblica viene condannato per un reato connesso alla mafia.
Qui il servizio di Rainews 24 sulla condanna in Secondo grado, confermata dalla Cassazione.
A carico di Cuffaro l'accusa, ormai diventata certezza, di aver "spifferato" al boss Francesco Guttadauro la presenza di cimici nella sua abitazione. Dopo i timori causati dalla richiesta di stralcio dell'aggravante mafiosa da parte del PG, ipotesi che se fosse stata accolta avrebbe determinato una pena assai minore per il Senatore del Pid (Popolo Italia Domani), nonchè la prescrizione, in mattinata è arrivata l'attesa condanna. Confermate inoltre le pene per Michele Aiello (15 anni) e per l'ex maresciallo del Ros Giorgio Riolo (7 anni).
Ora Toto Cuffaro detto Vasa Vasa si é rifugiato nella sua fervente fede di cattolico appelandosi alla Madonna e mantenendo, un basso profilo, ha accettato la sentenza consegnandosi al carcere di San Vittore.
Sono ormai lontani i tempi degli insulti in diretta al giudice Falcone! E come non ricordare la scorpacciata di cannoli per festeggiare la condanna in primo grado, prelibatezza che dubitiamo rientri nel menù delle carceri italiane.
Dopo il pronunciamento della Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricorso di Cuffaro, le parole in difesa dell'ex Presidente siciliano paiono solamente un chiacchericcio, sopratutto quelle dell'on Casini che si é detto dispiaciuto per la condanna, sostenendo l'assoluta innocenza dell'imputato, ormai diventato pregiudicato.
Il leader dell'Udc dovrebbe dimettersi visto le parole che pronunciò qualche annetto fa, ma evidentemente dispone, come molti, di memoria molto corta.
Oggi infatti dovrebbe assumersi la responsabilità di aver permesso ad un favoreggiatore di mafiosi di sedere fra i banchi dell'organismo più alto della nostra democrazia: il Senato della Repubblica. Colpa grave, che difficilmente potrebbe essergli perdonata se gli italiani fossero dotati di un briciolo di criticità...
La notizia giunta da Palermo ha fatto comparire nel mezzo di quest giorni bui e tristi per il nostro paese un inaspettato raggio di luce: una vittoria importante della giustizia Italiana grazie ad un impianto legislativo in ambito antimafia che ci invidiano in tutto il mondo.
In attesa di future buone notizie, magari la condanna definitiva di Dell'Utri, un quesito rimane: ma vuoi vedere che la Legge é davvero uguale per tutti?!
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