Il campo profughi di Jabalya è un termitaio , con le strade in terra battuta, palazzine malconce e sforacchiate dai proiettili , baracche, una miseria palpabile, frotte di ragazzini che giocano per strada , parabole tv arrugginite , la sabbia spinta dal vento entra dappertutto.
Eppure è sui vicoli di questo campo profughi, un reporter palestinese è arrivato sul telegiornale più esclusivo di Israele, quello del notiziario della tv israeliana Channel 2 trasmesso dalla sede centrale alla periferia di Gerusalemme , quello che ogni sera un israeliano su tre guarda da casa.
Sami al-Ajrami, 43 anni, è probabilmente il primo reporter palestinese dei Territori mai assunto a tempo pieno da un mezzo di comunicazione di Israele “Se qualcuno un anno fa mi avesse detto che sarei andato a lavorare per una Tv israeliana mi sarei messo a ridere”.
Per Sami è come fare il funambolo, da una parte gli ascoltatori israeliani e dall’altra i dirigenti di Hamas che guardano il suo lavoro. Channel 2 si riceve perfettamente nella striscia Di gaza. Certo è stupefacente che gli integralisti di Hamas hanno dato il benestare a Sami. Quando Hamas espugnò il potere obbligò Sami a troncare la collaborazione con l’agenzia di stampa palestinese Wafa , quella del presidente Abu Mazen e di al Fatah. Per questo il nulla osta al suo lavoro per una tv israeliana è molto significativo.
Sami stesso , mostra stupore nel raccontare la storia “Come tutti i giornalisti che lavorano nella Striscia ho dovuto registrare la mia nuova attività. Sono andato al Media Department di Hamas e ho detto “una tv israeliana mi vuole assumere come corrispondente . Che devo fare?”. Pensavo sinceramente che il permesso non me l’avrebbero mai dato, invece l’ho avuto e anche rapidamente”.
Dal 2007 Israele , per sicurezza pubblica, vieta ai suoi cittadini di andare nella Striscia . Da qui la decisione di Channel 2 di trovarsi un corrispondente radicato nel posto, qualcuno nel cuore di Gaza. Dopo mese di ricerche la scelta è caduta su al-Ajrami.
Nel primi servizi , al-Ajrami ha sfoggiato un ebraico eloquente, forbito e impeccabile. “L’ho imparato da solo da ragazzino , anche perché all’epoca a Jabalya si potevano vedere solo le tv egiziane , giordane e israeliane”. Poi l’ha perfezionato ed è riuscito ad entrare nello staff di Abu Mazen , come esperto di mass media e di partiti israeliani, mentre per Wafa ha raccontato ai palestinesi gli eventi israeliani.
Al Jabalya nessuno muove critiche sul lavoro di Sami “Finora nessuno mi ha detto nulla , anzi molti sono fieri di vedere la sera alla tv israeliana un giornalista Made in Gaza”. Siamo ancora agli inizia ma se continua così, al-Ajrami potrebbe diventare il giornalista palestinese più famoso d’Israele.