La giornata di ieri è davvero una di quelle da segnare sul calendario per dire "Io c'ero", di più, "Io ho votato". E poi c'è anche chi potrà dire di aver firmato ai banchetti dei comitati promotori perchè questi referendum si facessero e chi si è attivato in prima persona in queste settimane, in diversi modi. Infine, c'è anche chi potrà dire di aver fatto tutte queste cose insieme. E sono soddisfazioni.Il dato strabiliante che ci consegnano questi Referendum è che per una volta non c'è bisogno nè di politologi nè di dietrologi che interpretino la reale volontà degli elettori.
A volte si dice "si, quella coalizione ha preso più del 50% dei voti, ma tenuto conto che vanno a votare il 70% degli aventi diritto... non è che proprio la maggioranza degli italiani..." eccetera, eccetera.
Questa volta no:
50,4 milioni erano gli aventi diritto
27 milioni di italiani sono andati a votare
25,6 milioni di italiani hanno detto Sì ai quesiti
Ciò vuol dire una cosa eclatante: che la maggioranza assoluta (non relativa) di tutti gli italiani (25,2 milioni più altri 400 mila) ha detto chiaramente ed espicitamente che:
l'acqua è un bene pubblico indisponibile e non deve esserne privatizzata nè la proprietà nè la gestione
sulla gestione dell'acqua non ci può essere una remunerazione (del 7%) e quindi sull'acqua pubblica non si può fare profitto
in Italia non devono essere costruite le centrali nucleari
il presidente del consiglio e i membri del governo devono essere giudiucati al pari di tutti i Cittadini.
Ed è davvero incredibile che queste 4 cose semplici semplici le pensino la maggioranza assoluta degli italiani: di destra, di sinistra, di centro, di sopra, di sotto, di dentro e di fuori.
Queste 4 cose messe in fila, che per alcuni (in malafede) potrebbero sembrare il manifesto di un nuovo partito statalista, giustizialista e antimodernista, sono in realtà ciò che vogliono il 54% del totale dei Cittadini italiani, votanti e non votanti.
Riflettiamo a fondo sul dato politico che questi numeri ci consegnano: una realtà inimmaginabile fino a pochi mesi fa. Poi, con calma rifletteremo su chi ha vinto, su chi ha perso, sugli errori da non ripetere e cosa è più opportuno fare nelle prossime settimane.




