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Un salto all'inferno - Recensione - PS4

Creato il 06 marzo 2015 da Intrattenimento

Dai ragazzi di Magicka arriva un interessante shooter cooperativo

Helldivers è un vero e proprio omaggio a Fanteria dello Spazio di Paul Verhoeven. Lo sparatutto cooperativo di Arrowhead Game Studios, i creatori di Magicka, ci mette nei panni di un fante di Super Terra, tutto preso ad esportare la democrazia in ogni angolo dell'universo a forza di bombe nucleari, al grido di "l'unico insetto buono è un insetto morto!". Proprio come il film, solo che la non troppo velata critica militarista insita nella pellicola, qui è la base "motivazionale" per un complesso e gratificante shooter fantascientifico dallo sviluppo quasi ruolistico del proprio alter ego. Senza classi, ma ricco di abilità attive e passive da sbloccare, armi e attacchi extra da schierare sul campo di battaglia al salire di livello.

twittalo! Helldivers è uno sparatutto interessante e complesso da giocare necessariamente insieme ad altri amici

Una galassia da conquistare

Di base potremmo giocare ad Helldivers anche da soli, ma questa evenienza è assolutamente da evitare per diversi motivi. Il livello di difficoltà è decisamente tarato verso l'alto, anche le prime missioni, quelle siglate con "passeggiata nel parco" possono esser quasi proibitive, ma soprattutto perché alcune meccaniche di gioco possono assumere aspetti punitivi, senza dimenticare che la natura iper ripetitiva, quasi al limite del grinding, degli obiettivi sembra esser fatta apposta per essere affronta in squadra, dandoci dei compiti ben definiti.

Un salto all'inferno
Tutto ruota sulla conquista della galassia, pianeta dopo pianeta. Qui Arrowhead Games cala l'asso. Se le missioni generate proceduralmente non brillano per varietà, anzi possiamo dire che non brillano per nulla, a mantenere vivo l'interesse del giocatore c'è la cosiddetta Campagna Galattica multigiocatore. Ogni volta che un pianeta viene liberato la nostra impresa viene "caricata" nella mappa galattica di guerra, mutando quindi in tempo reale la situazione strategica. Ma non siamo solo noi umani dietro una PlayStation a giocare. Il nemico proverà a contrattaccare, scatenando eventi dove ci viene chiesto di difendere un pianeta dall'invasione. Questa sorta di "istanze" sono particolarmente utili visto che ci fanno guadagnare il doppio dell'esperienza rispetto alle semplici missioni. Possiamo rintuzzare l'attacco o soccombere, perdere un pianeta o conquistarlo, in una sorta di continuo tira e molla galattico che supplisce alla cronica mancanza di varietà delle battaglie. Tutte giocate sul conquista-difendi-attiva e via discorrendo.
Un salto all'inferno
Ma pad alla mano come si esporta la democrazia negli angoli più remoti della galassia? Gli sviluppatori hanno messo in piedi un sistema di crescita e sviluppo ben congegnato che ci permette di sbizzarrirci per creare il soldato perfetto di Super Terra. Al crescer di livello si ottengono nuove armi e gettoni di ricerca, utili per aggiungere veri e propri perk al nostro armamentario e soprattutto agli stratagemmi. Nulla di particolarmente elaborato, come ad esempio minor rinculo, proiettili perforanti, raggio e gittata dei fucili, ma il tutto ha un impatto significativo e gratificante sul campo. La customizzazione c'è e funziona e ci spinge a giocare tanto per ottenere più gettoni possibile. Nonostante meccaniche decisamente ripetitive. Gli stratagemmi, i veri protagonisti del gioco, sono azioni di supporto che è possibile richiamare in battaglia lanciando una sorta di radiofaro del tutto simile a una granata. Si passa da bombardamenti orbitali, alla possibilità fondamentale di far rinascere i compagni di squadra, passando per extra munizioni, torrette automatiche di supporto o bombe nucleari per distruggere i nidi degli insetti. Più del gunplay vero e proprio, invero decisamente basilare assimilabile concettualmente ad uno sparatutto dual stick, dove poi l'intelligenza artificiale dei nemici, siano essi insetti o cyborg, è decisamente poco sviluppata, è cosa farsi paracadutare in battaglia il vero segreto della vittoria. Helldivers - Sala Giochi
Un salto all'inferno - Recensione - PS4
Helldivers - Sala Giochi

Konami Code ti odio

Peccato solo che Arrowhead Game Studios abbia scelto un modo sin troppo complicato, quasi "criminale", per attivarle. Ovvero tener premuto L1 e impostare una sequenza di tasti con la croce digitale, in una sorta di vero e proprio Konami Code con numerose pressioni che dobbiamo necessariamente mandare a memoria per non esser costretti a leggerle durante uno scontro, dove poi non c'è possibilità di mettere in pausa. È facile capire che da soli, sparare, leggere, impostare il codice e lanciarlo è decisamente scomodo e senza dubbio frustrante.

Un salto all'inferno
In due, tre o quattro giocatori online e in locale invece coordinarsi e coprirsi a vicenda diventa quindi fondamentale e soprattutto molto divertente. Stando ovviamente attenti al fuoco amico, marchio di fabbrica da sempre degli sviluppatori, come Magicka ci insegna. Come se non bastasse poi il gioco ci mette ulteriormente del suo per rendere il tutto ancor più complesso. C'è la ricarica "attiva" delle armi, possiamo essere uccisi non solo dai proiettili, più o meno involontari dei nostri compagni, ma anche dalle preziosissime torrette automatiche. Trovarci sulla loro linea di tiro vuol dire morte certa, ma non dobbiamo dimenticare che ogni stratagemma che viene lanciato sul campo di battaglia ha un generoso tempo di cooldown, sia per l'arrivo a terra (occhio a non farvi schiacciare) che per il successivo utilizzo.
Un salto all'inferno
Si capisce quindi come ogni azione debba essere concertata al massimo, senza poi aver tempo di rifiatare visto che non c'è possibilità di andare in copertura oltre allo gettarci a terra. Peccato solo che in questa posizione non si possa sparare. Una struttura come questa permette però anche agli utenti di livello più basso di partecipare a missioni giudicate difficili, requisito di livello permettendo ovviamente, rimanendo magari in disparte, e agendo come "curatori" e bombardando la zona. Agire di squadra in pratica. A livello tecnico ci troviamo davanti ad un titolo decisamente poco esuberante, che mostra tutte le sue limitazioni di un progetto sviluppato da un team ridotto, ovviamente più focalizzato a dare sostanza al suo gioco che tecnicismi fini a stessi. In quest'ottica però dobbiamo certamente citare il buon lavoro fatto sulle animazioni dei protagonisti e nel differenziare le varie tipologie di armi.
Un salto all'inferno
Nello stesso tempo però la creazione procedurale dei pianeti costruisce teatri di battaglia poveri di elementi a schermo, scarsi nel dettaglio e in fin dei conti troppo simili l'un l'altro. Chiudiamo con una nota positiva a livello multigiocatore. Helldivers (ora in sconto per gli utenti Plus) è un gioco Cross Play, Cross Save, Cross Chat e Cross Buy tra tutte le piattaforme PlayStation, in pratica comprandolo una volta potrete giocarlo su tutte le console Sony a vostra disposizione. Data la natura frammentaria e spesso di breve durata dell'esperienza di gioco (le singole missioni sui pianeti possono durare anche pochi minuti) una feature questa senza dubbio gradita, ovviamente soprattutto in mobilità. Helldivers - Trailer del gameplay
Un salto all'inferno - Recensione - PS4
Helldivers - Trailer del gameplay

Pro

  • Sistema di progressione
  • Complesse e gratificanti dinamiche cooperative
  • La Campagna Galattica multiplayer

Contro

  • Non giocatelo da soli!
  • Grinding un po' troppo marcato
  • La combinazione di tasti per gli stratagemmi
  • Non proprio uno spettacolo visivamente

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