“Mi chiamo Alice Allevi e ho un grande amore: la medicina legale. Il più classico degli amori non corrisposti, purtroppo. Ho imparato a fare le autopsie senza combinare troppi guai, anche se la morte ha ancora tanti segreti per me. Ma nessun segreto dura per sempre. Tuttavia, il segreto che nascondeva il grande scrittore Konrad Azais, anziano ed eccentrico, è davvero impenetrabile. E quella che doveva essere una semplice perizia su di lui si è trasformata in un’indagine su un suicidio sospetto. Soltanto Clara, la nipote quindicenne di Konrad, sa la verità. Ma la ragazza, straordinariamente sensibile e intelligente, ha deciso di fare del silenzio la sua religione. Non mi resta che studiare le prove, perché so che la soluzione è lì, da qualche parte. Ma studiare è impossibile quando si ha un cuore tormentato. Il mio Arthur è lontano, a Parigi o in giro per il mondo per il suo lavoro di reporter. Claudio, invece, il mio giovane superiore, il medico legale più brillante che conosca, è pericolosamente vicino a me. Mi chiamo Alice Allevi e gli amori non corrisposti, quasi più delle autopsie, sono la mia specialità.”
Secondo appuntamento con Alice Allevi, questa volta alle prese con la stranissima dipartita di uno scrittore fissato con rebus e acrostici, che gli eredi hanno tentato di far interdire perché – a loro parere – psicologicamente inadatto a gestire la sua situazione patrimoniale. Un mix di generi e stili è quello che rende frizzante questa seconda prova di Alessia Gazzola: si parla di medicina legale, della saga familiare degli Azais, famiglia di scrittori, con i loro segreti e della vita privata di Alice – la sua amicizia con la ragazza giapponese che vive con lei, l’amore per Arthur (si lasciano), l’attrattiva e forse l’amore per il collega Claudio. L’effetto è tutto sommato non troppo scontato, e tiene la giusta compagnia.