A volte ritornano, ne avevamo già parlato tempo fa, ora, quella orribile lista nera riappare nel web.
Professori,filosofi,storici, economistie letterati,titolari di cattedre in 26 facolta’ italiane.I loronomi,tra cui quelli di molti noti intellettuali,compaiono nella lista nera pubblicata sul sito neonazista ‘Holywar’.
Sono 163 idocenti italiani finiti nell’elenco. Sono accusati di essere ’sayanim’,cioe’ devoti, e di collaborare con i servizi segreti israeliani.E il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha innalzatola vigilanza e la tutela sugli obiettivi sensibili legati alla comunita’ ebraica. Il sito sembra contenere le stesse cose e gli stessi nomi di quello che avevamo già segnalato nei mesi precedenti.
Sfondo blu, stelle di David come backround ed in italiano perfetto si sciorinano gli elenchi, tra l’altro i titolari del sito Holywar, guerrasanta, propongono il download di un film in torrent, Süss l’ebreo , un film di propaganda antisemita diretto da Veit Harlan che uscì in Germania nel 1940, durante il periodo nazionalsocialista.
Per il soggetto il film prende liberamente lo spunto dalla vicenda di Joseph Süß Oppenheimer (Heidelberg, 1698 – Stoccarda, 1738), finanziere di origine ebraica che fu consulente molto ascoltato (sue furono le numerose, piuttosto incisive e molto discusse, iniziative fiscali ed amministrative attuate nel ducato del Württemberg) del duca Carlo I Alessandro di Württemberg e che, dopo la morte improvvisa di quest’ultimo, avvenuta nel marzo 1737, fu accusato di reati infamanti per i quali fu processato ed impiccato (febbraio 1738).
Il film racconta la storia di un tranquillo paese tedesco nel quale un ebreo di nome Süss (dolce) cerca con trame e inganni di dominare i suoi concittadini germanici. Fu uno dei film preferiti di Heinrich Himmler che volle che ogni membro delle SS lo vedesse.
La lista pare per altro persino infondata, una serie di cognomi che secondo i redattori dovrebbero essere di provenienza ebrea e di probabili ebrei, purtroppo però è sostanzialmente incompleta.
Una vera crociata antisemita e non solo, il sito è un nuovo pululare di odio razziale e razzista, un portale estremista che ovviamente è residente all’estero e quindi per ora non censurabile.
Nella lista ci sono filosofi, storici, letterati, economisti e giuristi. Le universitè finite nel mirino del sito antisemita hanno sede in tutta Italia: Roma, Trieste, Torino, Udine, Venezia, Milano, Pavia, Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Genova, Firenze , Pisa, Perugia, Urbino, Macerata, Napoli, Chieti, Cassino, Lecce, Bari, in Calabria e a Palermo. Sul sito compaiono anche i nomi di due professori italiani che insegnano in Inghilterra e in Germania.
In un’altra lista sempre pubblicata sul portale, i nomi di altre personalità accusate di essere “complici” di Israele: tra gli italiani, direttori di giornali, editorialisti, cronisti, semiologi, filosofi, scrittori, deputati, parlamentari europei, esponenti della comunitàebraica.
In un’altra sezione del sito denominata “il problema della sinagoga di Satana”, si trova l’elenco delle famiglie di origine ebraica di Roma, Firenze, Pitigliano (Grosseto), Pisa, Livorno e Genova.
Secondo la Digos di Firenze che ha girato l’informazione anche alla polizia postale, purtroppo però il sito è hostato su un server americano quindi senza rogatoria internazionale non ci si può arrivare. Intanto, la Questura ha rafforzato le misure di sicurezza dei cinque professori fiorentini e della parlamentare. Mesi fa Digos e polizia postale avevano compiuto accertamenti sulla presenza in internet di messaggi antisemiti, in particolare sui siti “Holy War” e “Stormfront”. L’indagine era stata aperta dopo la pubblicazione di una lista in venivano citati 78 cognomi di pisani ebrei.
Secondo il presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici “c’è oramai bisogno di una legge, a livello internazionale”, che blocchi sul web i fenomeni di incitamento all’odio xenofobo, al razzismo, e quindi all’antisemitismo, “cosi’ come avviene per la pedopornografia”. Per il presidente degli ebrei romani, l’Italia potrebbe farsi promotrice europea di questa legge da portare poi all’Onu. Pacifici ha anche sottolineato la necessità che “si velocizzino” i processi già in corso contro “i criminali” sul web. Intanto dopo gli attentati a Tolosa la lista fa ancora più paura.