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Un tendone per i senzatetto, ma i volontari sono sempre meno

Creato il 08 gennaio 2012 da Bagaidecomm @BagaideComm

Un tendone per i senzatetto, ma i volontari sono sempre meno Lefeste sono passate. Ecco che tutti si animano di nuovi propositi, nuovesperanze  e si rimboccano le maniche peraffrontare le quotidiane difficoltà. In primis la Croce Rossa di Como,impegnatasi attivamente per dirimere il sovraffollamento del dormitorio PiccolaCasa Federico Ozanam di via Napoleona. Nelle scorse settimane aveva postol’accento sulla sempre più critica questione dei senza tetto proponendointerventi rapidi; il dormitorio cittadino, inaugurato il 22 dicembre 2010, pur offrendo 50 posti letto, è sempre pieno e la lista d’attesa  non è confortante.Fortunatamente le richieste sono state accolte e ieri mattina è statoallestito un mini-campo per i senza tetto a due passi dalla chiesa dei SantiCosma e Damiano, nell'area utilizzata d'estate per la fiera di Sant'Abbondio. Lastruttura temporanea consiste in una maxi tenda riscaldata, che potrà contenerefino a quaranta brandine, un'altra tenda per i volontari che a turno trascorrerannola notte sul posto e uno speciale rimorchio, sempre della Croce Rossa, con iservizi igienici e lavandini dotati di acqua calda . Una  risposta necessaria edappropriata che si affianca all’efficace e lodevole opera degli 80 volontariche garantiscono il buon andamento del servizio prestato dal dormitorio gestitodalla Caritas; tuttavia non soddisfacente, considerando l’incalzante fenomenosociale che spinge parecchi clochard a trascorrere la notte sotto i portici delsantuario del Crocifisso di viale Varese ed in altre strutture improvvisate. Peraltro la preoccupazione non si placa se si osservano i dati emersilo scorso 21 dicembre nell’incontro tra il direttore della Caritas RobertoBernasconi, il responsabile della dormitorio Giovanni Corbella, la referentedella ricerca Paola Della Casa : il numero di italiani è tendenzialmente inaumento, 58 pari al 24.1% degli ospiti rispetto a 183 stranieri, pari al 75.9%.La punta dell’iceberg è statatrovata, ma sotto il livello dell’acqua c’è altro. Cosa intendo? Ilproblematico fenomeno dei senza tetto è evidente e rincuora il fatto che vengaaffrontato senza nascondere la testa sotto la sabbia, impiegando risorse comele suddette. E’ pur vero che non è facilmente controllabile l’incremento delle“fasce deboli”destinatarie di questi interventi. Ma negli abissi, si celano due questioni interconnesse che inceppanoil meccanismo e le sue ipotizzabili estensioni: la prima riguarda il ridottoimpegno nell’ambito del volontariato che colloca il nostro Paese agli ultimiposti, insieme a Spagna  e Grecia. Laseconda riguarda quell’entità astratta ma così pregnante nelle nostre vite cheormai compare ovunque, quella “creatura” così disprezzata che prende il nome dicrisi. Non vuole essere l’ennesima denuncia polemica e priva ormai dioriginalità verso il contesto precario in cui siamo coinvolti, perché sifinirebbe con un pungo di mosche in mano e si oscurerebbe l’esempio di umanitàe forza di volontà qui riportato. Tutt’al più non si può non notare che le lacuneeconomiche oltre a giustificare la mancanza di risorse anche in questo ambito,giustificano anche la non propensione e quasi l’indifferenza della massa versoiniziative e attività volontaristiche; schiacciando così quel poco diumanitarismo ancora esistente
Federica Cappellini

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