Nuove scosse di terremoto in Emilia Romagna che portano morte, distruzione e terrore e nuovamente tutti i media concentrano le loro attività informative su questo avvenimento. Speciali tg, collegamenti in diretta, testimonianze, palinsesti modificati, tutti a documentare quello che nessuno più voleva vedere. Non le normali scosse di assestamento che fanno seguito allo scombussolamento della terra, ma un altro violento movimento tellurico, con epicentro a Medolla, nel modenese, che si è fatto sentire in tutto il Nord Italia.

Ovunque macerie, pareti crollate, travi, polvere, e durante la notte altre 50 le scosse di terremoto che si sono susseguite fino alle 6.30 del mattino. La gente esausta, fugge, la paura è tangibile, il primo terremoto, ha colto di sorpresa gli abitanti, ora, al contrario, la consapevolezza del pericolo amplifica le reazioni umane. E gli sfollati cercano ricovero nelle tende, negli alberghi e in altre strutture. Scappano e arrivano anche negli alberghi riminesi, i volti segnati dalla tragedia, con negli occhi la voglia di allontanarsi da quell‘inferno che pare non voglia cessare mai.
Un incubo dal quale non si riesce a uscire e che rende più difficle anche il lavoro dei soccorritori, le scosse continue rendono ancora più pericoloso il recupero dei vigili del fuoco che operano in uno scenario drammatico, spettrale, instabile. Il terremoto è una storia di morte e di energia per ricominciare a vivere.

La replica delle istituzioni si è fatta sentire: “L’impegno dello Stato, ha detto Monti, sarà garantito da subito, le istituzioni non sono impreparate”. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, invece ci tiene a precisare: “Celebreremo il 2 giugno sobriamente e dedicheremo le celebrazioni alle popolazioni colpite dal terremoto”.
E in queste ore sono moltissime le voci che chiedono, senza successo, di annullare proprio la parata del 2 giugno destinando i soldi spesi per realizzarla ai terremotati. La protesta è nata sul web, ma è andata via via crescendo. Fino a raggiungere il mondo della politica, dove sono in tanti a chiedere la rinuncia o la rimodulazione, dopo il sisma in Emilia, della parata militare del 2 giugno. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non ne vuole sapere. La sfilata delle forze armate si farà, costi quello che costi. Sobria, ma si farà. Dedicata alle vittim

Altra occasione di buon senso, mancato, per Capo dello Stato e governo tecnico!






