Il 14 febbraio 2013 il mio blog PAROLA DI STREGA ha festeggiato il suo PRIMO COMPLEANNO.
E inizialmente l’ha festeggiato nel migliore dei modi, visto che la data ha coinciso con l’evento mondiale del ONE BILLION RISING promosso e diffuso da EVE ENSLER.
Questo evento – ormai è noto – ha creato un enorme flash mob, portando un mare di donne (e molti uomini) a riunirsi nelle piazze di questo nostro pianeta. Donne che hanno gridato la loro protesta contro la violenza e il femminicidio. Donne che hanno ballato sulle note della splendida canzone BREAK THE CHAIN di Tena Clark.
Tutto estremamente coinvolgente e commovente.
Poi però mi passa la voglia di festeggiare il primo compleanno da Strega e mi passa pure la voglia di vedere tutti i video di OBR che arrivano nel web, da ogni parte del mondo.
Perché vedo il viso di Reeva, uccisa a colpi di pistola in Sudafrica e vedo il corpo di Giuseppina immerso nelle fiamme, in una strada di Napoli. Nessuna delle due ce l’ha fatta. Una aveva trent’anni, l’altra cinquantadue. Una era bionda, l’altra mora. Una era sudafricana, l’altra italiana. Ma dire “l’una e l’altra” non va bene: sorelle…. è meglio.
Sorelle a cui degli uomini – uomini che loro amavano – hanno spezzato il cammino, la vita.
Via. Scomparse. Non ci sono più. Tolte di mezzo come si fa con uno scarafaggio, con una formica che ci cammina troppo vicino e ci infastidisce.
E allora mi chiedo se parlare di violenza sulle donne nel mio blog serva a qualcosa.
E allora mi chiedo se dei flash mob mondiali come OBR servano a qualcosa.
Ma la risposta non può essere che un SI, urlato a gran voce. TUTTO DEVE SERVIRE.
Devo credere che serva.
E spero che ciò che scrivo, ogni tanto faccia riflettere – e magari piangere – qualche uomo che mi legge.