Uno di quei rari casi in cui so che un libro non mi è piaciuto, ma non sono in grado di spiegare perché.
Ovviamente ci provo ugualmente, se non altro per rendere giustizia alla qualità di scrittura, che c'è.
Mi piace la Stancanelli giornalista e mi è piaciuta anche come
scrittrice. Ha uno stile scarno, sporcato dalla troppa realtà, preciso e
malinconico nel contempo.
Può darsi che a non convincermi sia stata l'attesa di un rivolgimento, di una sorpresa finali che invece mancano, creando un anticlimax non all'altezza delle precedenti vicende e, soprattutto, dell'inquietudine esistenziale del protagonista maschile.
Oppure, ipotizzo, forse è il registro narrativo (i flashback dall'infanzia alle varie fasi della sua vita, che Davide racconta ad Anna) ad essere inadatto a reggere la fiamma.
Non lo so.
So solo che non mi ha convinta, ed è un peccato.
Un uomo giusto
di Elena Stancanelli
pag. 179
Einaudi (Stile libero Big), 2011
ISBN 9788806204280