


Questo è il vestitino che è arrivato nel pacco anonimo. Bello vero? Bhè, dopo aver capito da chi è arrivato non potevo avere dubbi. Siete curiose? ve lo dico? ok, ve lo dico. Me lo ha spedito mia MAMMA! Ooooooooooooo coro di stupore.
Si, proprio mia madre, o meglio vi spiego come è andato il tutto. Mia zia che non vive qui, ha trovato il vestito, voleva regalarmelo e così ha chiesto consiglio a mia mamma. Mia mamma, che legge il blog e sapeva del matrimonio e sapeva delle mie ricerche e sapeva di tutto, ha poi architettato la cosa, con la complicità di mia zia. Ecco a cosa alludeva il mio tweet "certe volte mi manca non avere una sorella", loro insieme combinano l'impossibile.
Insomma una genialata di mia madre che a volte è davvero diabolica.



Abbiate pietà di me non sono proprio una modella. Ma, lui è un signor vestito, ovvero "quel vestito" e visto che volevate le foto, ecco a voi le foto. Per l'occasione ho anche mandato in ferie forzata i miei ricci e per la prima volta da quando ho fatto il carré ho avuto la soddisfazione di vedere come mi sta sul serio, poiché con i ricci e tutta un altra cosa. Però io amo loro non c'è niente da fare riccia tutta la vita.
Terminata la giornata chic passiamo a quella freak.C'è stata la Fiera delle Autoproduzioni a Giovinazzo.
Lo zio strambo ha messo il suo banchetto con le marmellate e le cose che produce in mezzo al bosco e noi gli abbiamo fatto da assistenti e compagnia.
In programma ci sono stati tanti laboratori, la giocoleria per i più piccoli, la produzione di sapone artigianale e pasta madre. Carta pesta e riciclaggio della plastica per decorare.
Una splendida giornata in pieno contatto con la natura e tanta tanta bella gente, proprio come piace a me. Concerti spontanei, pranzi comuni autoprodotti, scambio di materiali, idee e tecniche, baratto e scambio di bene per bene.





Tutte le altre foto le trovate, nel mio album di Flickr!
Song: Vinicio Capossela - Pryntyl
vi racconto la scena. La prima volta che ho sentito questa canzone: ero in banca, comincia sta canzone e prima muovo il piede, poi la gamba, poi il bacino, poi quando tocca a me, invece di parlare con lo sportellista canticchiavo "io sono una sirena è parlo sirenese!". Cioè sono uscita dalla banca saltellando, non so se ci siamo capiti, mi avrà presa per pazza da rinchiudere. Troppo bellina.





