Una biblioteca per luraschi

C'erano proprio tutti oggi nell'aula magna di S.Abbondio: cittadini, professori e sopratutto studenti. In occasione dell'intitolazione della biblioteca del dipartimento di diritto romano e scienze dell'antichità al professor Giorgio Luraschi non poteva essere altrimenti. «Spirito critico, animo libero e schiettezza di pensiero» lo ricorda il professor Giorgio Conetti, prorettore dell'università Insubria «soffriva nel veder maltrattare un libro, per lui era inconcepibile». Questa biblioteca era stata da lui fortemente voluta, e per essa si era sempre battuto: cinque anni fa quando S.Abbondio era appena nata lui, il professore tanto amato, alle prime matricole raccontò i suoi progetti con il fervore di chi la passione la mette in tutto. Ecco, oggi non solo i suoi sogni si sono realizzati, ma quella biblioteca porta il suo nome: «è la dimostrazione di quanto siamo riconoscenti al Luraschi» spiega la professoressa Maria Paola Viviani Schlein, preside della facoltà di giurisprudenza: «tanti studenti sono diventati qualcuno solo perché hanno seguito le lezioni di diritto romano del professore» ed «intitolare la biblioteca a lui significa riconoscere il ruolo che ha svolto in questa facoltà». Anche la professoressa Laura Castelvetri ha voluto ricordare il professore in occasione della cerimonia, quel professore che incontrò per la prima volta da studentessa «era il giovane assistente dal quale volevo sostenere l'esame», che, diventato collega coinvolse nel video "il mistero dietro le pietre di S.Abbondio" del quale, nonostante l'aggravarsi della sua malattia, le disse: «lo faccio, fosse l'ultima cosa che farò!». Una biblioteca che ha tutta l'aria di essere l'ennesimo dono del professore per gli studenti che ha sempre amato: «più di 20.000 volumi, ottenuti grazie all'entusiasmo coinvolgente del Luraschi» spiega Sergio Lazzarini: «una enorme eredità che il professore ha lasciato a questo università». Centro di cultura e di aggregazione, per Giorgio Luraschi l'università era tutto; ora tocca ai suoi studenti tramandare i suoi insegnamenti, e con una biblioteca così, non potranno certo dimenticarsene.
Valentina Nichele