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Una boccata d’aria fresca: filtro antipolline e condizionatore

Creato il 09 aprile 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online
Una boccata d’aria fresca: filtro antipolline e condizionatore apr 9, 2014    Scritto da Matteo Ferraro Pelle    Attualità, Motori, News, Tecnologia 0

Una boccata d’aria fresca: filtro antipolline e condizionatore

Finalmente è arrivato il sole e la brutta stagione è già un ricordo lontano. Ma per respirare aria fresca e pulita non è necessario fuggire dalla civiltà alla ricerca di luoghi incontaminati, ci vuole solo un po’ di riguardo per la propria auto.

Allora, poniamoci una domanda: “da quant’è che non cambio il filtro antipolline?”. Una preoccupante maggioranza non l’avrà mai cambiato in tutta la vita, probabilmente, eppure non è una fregatura proposta dai meccanici furbetti.

La manutenzione del sistema di aerazione è la meno considerata in assoluto, eppure dovremmo preoccuparcene, specialmente quando si soffre delle odiose allergie stagionali che iniziano a imperversare. Il sottoscritto ha imparato a sue spese che il filtro antipolline va sostituito, e di frequente! Questo pannello ha l’arduo compito di trattenere gran parte gli orrori pulviscolari presenti nell’aria all’esterno (e di smog e simili ne abbiamo fin troppi) prima che entrino nell’abitacolo. Di per sè non sembra niente di complesso, ma se questo filtro resta al suo posto per un anno si ritroverà, subito dopo, sommerso dalla polvere, nel caso in cui resti di più non è raro trovare addirittura della “vita” che decide di attecchire in questo habitat “stupendo” e pieno dell’umidità. Dunque, una buona azione per la propria salute è sostituire questo filtro almeno una volta all’anno, se non due. Nel caso si volesse risparmiare qualcosa, e dedicarsi ad un po’ di fai-da-te, può essere una buona idea anche soltanto pulirlo aiutandosi con l’aria compressa, purchè si faccia attenzione a non danneggiarlo e sia un intervento abbastanza frequente per essere certi che lo sporco non sia “irrecuperabile”.

Altra grande mancanza è l’igienizzazione dei condotti dell’aria: il condizionatore fa passare grandi quantità di umidità all’interno delle tubature e quindi non è raro che si formino cattivi odori, dunque batteri. Cosa fare? Niente di più semplice: si trovano in commercio, per pochi euro, delle bombolette di disinfettante che sarà sufficiente lasciare in auto a “spruzzare” mentre il condizionatore gira al massimo aspirandone il contenuto: in pochi minuti tutto resterà disinfettato.

Chiaramente questo è un campo in cui prevenire è meglio che curare: sistemi molto trascurati possono essere difficili da recuperare e non è piacevole, ora che il caldo è alle porte, dover scegliere il male minore tra il caldo o la puzza. Le auto odierne si sono evolute molto per migliorare la vita a bordo, perché vanificare questo sforzo con la negligenza?

Dulcis in fundo, veniamo agli interventi più costosi. Il condizionatore solo “da ricaricare” non esiste… Purtroppo quando il fluido all’interno del circuito scompare non è per strane forze occulte, ma perché c’è una perdita. Tuttavia le cricche possono essere molto piccole e lasciar fuggire il gas gradualmente. È buona norma controllare la temperatura di uscita dell’aria fredda in abitacolo per capire se tutto va bene: il primo sintomo di perdite nel circuito è un innalzamento della temperatura alle bocchette. In ogni caso, non c’è una buona scusa per farsi soffocare dalla manutenzione!

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