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Una breve immersione nel profondo oceano del Web, Deep Web

Creato il 18 settembre 2013 da Webnewsman @lenews1
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Per quanto il nome e le numerosissime descrizioni che si trovano girando per la rete possano farlo apparire come qualcosa di segretissimo e oscuro, il Deep Web non è un posto così difficilmente accessibile.

Probabilmente molti non sanno di cosa stiamo parlando e, confesso, neanche l’autore di questo articolo ne era a conoscenza fino a una settimana fa.

Il termine Deep Web fu coniato da Bergman nel 2001, ma già nel 1994 l’informatico parlava di questo mondo sommerso con il termine “Invisible web”.

Esso è tutto ciò che è “sommerso”, appunto, nel mare magnum di internet: tutti quei siti che non potrete trovare mai con una normale ricerca in Google e che, bannati dalla superficie per i loro contenuti illegali o celati dalle autorità per le loro informazioni confidenziali, costituiscono una massa digitale di 50 volte superiore a tutto ciò in cui potreste imbattervi in una normale “nuotata in superficie”.

Le porte della città-probita, però, non sono così difficili da scardinare, sempre che ci si voglia mantenere a un livello di pura curiosità e non intraprendere una vera e propria carriera di hacking. Basta una semplice estensione di Mozilla Firefox, Tor, facilmente scaricabile gratuitamente dal web e l’istallazione di Vidalia, programma in grado di farvi entrare nel magico mondo della Cipolla.

Il sistema Onion (cipolla, in inglese)è una tecnica di comunicazione virtuale anonima. Il messaggio dall’origine viene continuamente criptato e spedito in giro per la rete attraverso numerosissimi nodi del network, chiamati onion routers. Come nel pelare una cipolla, ogni router elimina una parte del segnale e la invia al router successivo che, senza la completa informazione, non può ricostruirlo interamente, garantendo così l’impossibilità di risalire alla fonte del traffico dei dati.  Questo complesso processo, usato per nascondere qualunque informazione, dall’indirizzo IP al luogo da cui la connessione proviene, sembra infallibile in quanto, ad oggi, non ha mostrato ancora nessuna possibilità di attacco.

Strane sequenze senza senso di lettere e numeri seguiti dalla dicitura “.onion” costituiscono i link dei siti internet raggiungibili con Tor, lenti nel caricamento e itineranti nel loro continuo cambio di directory, scarsamente indicizzati e per questo difficili da trovare.

La città sommersa offre numerosi bazar di armi, droghe di ogni tipo, libri proibiti, killer e hacker da assoldare, soldi e carte di credito falsi, pedopornografia, bische clandestine, oggetti e idee per truffe, cittadinanze USA e UK contraffatte  e via dicendo.

Un mondo underground degno del peggiore ghetto malfamato che vive di una economia parallela a quella reale basata su una nuova e futuristica moneta: il Bit Coin, una valuta libera, non governata da alcuna Banca Centrale, facilmente reperibile e acquistabile, di quantità fissa, limitata a priori, che aumenta secondo logaritmi complessi ogni circa 4 anni.

Creata nel 2009 da un gruppo di anonimi conosciuti con il nome di Satoshi Nakamoto, il Bit Coin è una moneta perfetta per gli scambi online, impossibile da manipolare, non sottoposta ad inflazione e resa sicura tramite delle piccole accortezze che ne permettono l’uso al solo legittimo proprietario e di poterlo fare una volta sola.

Se andare nel ghetto di una città non costituisce reato, così neanche aggirarsi nel DeepWeb, ma sicuramente non è così per la partecipazione nelle attività da lì gestite.

Per quanto tutto questo alone di segretezza e illegalità protetto da un sicuro anonimato sia particolarmente intrigante e solletichi almeno la curiosità di andare a fare un giro a DarkTown, la gita nel Deep Web, soprattutto per chi è alle prime armi, rischia di rivelarsi abbastanza deludente, ma anche, da un certo punto di vista, istruttivo.

E non certo per la possibilità di acquistare libri introvabili su come diventare un vero maschio alpha, costruire un qualsiasi tipo di ordigno o coltivare strane piante

Navigando tra le varie bettole dei forum e delle loro discussioni è possibile venire a conoscenza di come, ancora al giorno d’oggi, sia facile cadere vittime di truffe online, e, studiando il nemico, come prevenirle.

Inoltre lo sviluppo di un nuovo tipo di economia decentralizzata ed esclusivamente virtuale e la continua lotta “bene-male” tra chi usa il Deep Web per commettere illeciti e chi prova costantemente a smascherarli, rinnovano continuamente l’esplorazione della risorsa Web e declinano sempre più a fondo una piattaforma virtuale che si costituisce giorno dopo giorno come una vera e propria realtà parallela a quella reale.

Per questo, nonostante la presenza maggioritaria, ma non esclusiva, di attività illegale in questo lato nascosto del World Wide Web, questa non cancella il principio per cui la tecnica è sempre neutra.  È l’utilizzo di essa che delinea la differenza morale.

G. Masi

Per capirne meglio il funzionamento  del Bit coin rimando al link http://spectrum.ieee.org/img/06Bitcoin-1338412974774.jpg#sthash.JfBdxBnM.dpuf

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