Una brutta giornata quella di ieri a Genova

Creato il 27 ottobre 2010 da Lorenzo_gigliotto

Oggi vorrei fare qualche riflessione su uno spiacevole episodio accaduto ieri a Genova. Alla biblioteca Berio era in programma la presentazione di un libro intitolato “Tornare al nucleare? L’Italia, l’energia, l’ambiente” di Chicco Testa. Per chi non lo sapesse, Testa ha ricoperto, diversi anni fa, la carica di presidente di Legambiente ed è stato addirittura uno dei promotori del referendum del 1987 che spense il nucleare in Italia (io stesso votai per spegnerlo, lo sapete). Ha anche ricoperto la carica di presidente dell’Enel. Ebbene ieri Testa avrebbe dovuto, avrebbe voluto, presentare il suo libro che snocciola una serie di argomentazioni e di motivazioni alla base (immagino) del suo significativo cambio di opinione. In pratica, avrebbe voluto dire (immagino) perché tornare al nucleare sarebbe una buona idea. Il tutto al cospetto di qualche decina di persone di mezza età (per la cronaca).. Testa avrebbe fatto la sua esposizione, e magari anche risposto alle domande di chiunque fosse interessato o volesse delle risposte.. purtroppo gli è stato impedito da un gruppo di giovani di nero vestiti che sono entrati in sala con uno striscione contrario al nucleare e hanno coperto Testa di sberleffi, insulti e volgarità a ruota libera. Non mi pare il caso di ripetere tali amenità: è il gesto in sé che conta. La variegata coloritura degli apostrofi conta poco, in effetti. È più notevole che ciò sia proseguito senza soluzione di continuità, ininterrottamente, per un quarto d’ora buono.
Voi capite: 15 minuti di insulti.. un concerto. A voi sembra normale? A me no. Comunque alla fine Testa ha scelto di andarsene, anche per evitare che la situazione potesse degenerare. Sembra, leggendo le parole del malcapitato, che il più anziano di questi giovanotti avesse sì e no 30 anni. Tuttavia, il fatto che turba di più è il non ammettere la discussione, il non permettere che si esprima la propria opinione e che se ne parli. Che si voglia tappare la bocca ad una persona e allo stesso tempo accusarla di aver venduto i propri ideali. Lo trovo brutto, inaccettabile, pericoloso. Io ho due figli di quell’età e capisco la vena idealista (lo sono stato anch’io). Ma l’idealismo, lo dice la parola stessa, è frutto del confronto delle idee! È il risultato di una sfida fra menti pensanti, il cui scopo è produrre magari una idea comune che sia frutto di tutte le altre. Quando invece si tappa la bocca a qualcuno, non è idealismo: è assolutismo. È ingiustizia. È irragionevolezza. Dico io: questi ragazzi non avrebbero potuto ascoltare e poi ribattere colpo su colpo a tutte le tesi esposte, chiedendo la parola? Avrebbero fatto una grande figura. Nessuno avrebbe potuto contestar loro alcunché. Invece così, dando sostanzialmente torto a Chicco Testa per partito preso e senza ascoltarlo, hanno perso l’opportunità di dimostrare le loro ragioni. Se avevano delle convinzioni valide per opporsi al nucleare hanno perso l’occasione di esporle e magari dimostrarne la bontà. Che peccato ragazzi, davvero. Peccato per tutti: per chi ha contestato, per chi non ha potuto parlare e per chi non ha potuto ascoltare. La mia solidarietà va a Chicco Testa. Non tanto però al Chicco Testa ‘nuclearista convertito’ (come lo sono io), che può considerare l’energia atomica conveniente, sicura e vantaggiosa per molti aspetti; non tanto al Chicco Testa ‘ambientalista’ (come lo sono io), che può ritenere il nucleare una fonte pulita in grado di aiutare l’ambiente con le sue emissioni zero; sono solidale non soltanto con Chicco Testa ‘personaggio noto’ a cui è stato impedito di presentare un libro sulle opportunità offerte da una scelta strategica a beneficio di tutto il Paese; io sono solidale soprattutto con Chicco Testa ‘uomo’ a cui è stato impedito di esprimersi.



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