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Una città a pezzi

Creato il 05 settembre 2011 da Riprendiamociroma
Una città a pezzi

Questa foto è l'emblema della rovina della nostra città. L'ennesimo atto barbarico ai danni di uno dei nostri monumenti simbolo. Una cartolina che speriamo faccia il giro del mondo, e che ci faccia vergognare come meritiamo. Ben vengano incidenti come questi, se solo servissero a qualcosa. E invece no. Non servono a nulla, nemmeno a farci aprire gli occhi. Basta aprire uno qualsiasi dei giornali e leggere le dichiarazioni in merito, le interviste, i commenti dei lettori. Un coro unanime di "civilissimi" dell'ultima ora, che si indignano per un orecchio mozzato, ma che quotidianamente accettano che la propria città venga martoriata, umiliata, barbarizzata, ammazzata da orde di barbari ben peggiori, senza battere ciglio. Con quale faccia tosta ci scandalizziamo di fronte a un monumento danneggiato? Quando l'intera città è quotidianamente violentata, stuprata da milioni di cartelloni abusivi. Quando l'intero centro storico è totalmente invaso da puzzolenti e oscene camionette abusive di venditori ambulanti. Quando ogni vicolo è soffocato dal traffico e dalla sosta selvatica. Quando ogni strada, ogni marciapiede, è devastato dall'incuria o rifatto da ditte di zoticoni, amici e raccomandati di questa o quella amministrazione, con ignobili appalti al ribasso e zero controlli e tutele sulla qualità dei lavori. Quando interi quartieri e relativi monumenti affogano nella monnezza, tra il menefreghismo totale della gente. Quando il monumento simbolo di Roma, il Colosseo, giace affumicato e circondato da ignobili tubi innocenti, umiliato da auto, camion, gladiatori, cocomerari e venditori di mutande. Perché nessuno si indigna alla vista dei graffiti che devastano Ponte Sisto? Non è forse anche Ponte Sisto un monumento? Con quale faccia di bronzo i responsabili della devastazione di Roma si indignano per un pezzo di statua rotto? Non abbiate paura, la statua verrà presto restaurata e della bravata del vandalo non rimarranno tracce. Ma cominciamo a chiederci chi o cosa ha partorito questi animali. Di chi o di cosa sono figli questi atti barbarici gratuiti. Chiediamoci perché tutto questo è potuto accadere alla luce del sole, in una delle piazze più grandi e frequentate della città. E chiediamoci anche che fine farà il barbaro, quando e se verrà beccato. La farà franca, grazie alle nostre civilissime leggi.

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