Una cosa che in Spagna é profondamente diversa dall’Italia è il POLLO ASADO, cioè il girarrosto, o pollo arrosto che dir si voglia.
L’animale è sempre lui, il pollo, ma con alcune radicali differenze rispetto al suo cugino italico.
Innanzi tutto in spagnolo si pronuncerà POIO perché come già sai la doppia L diventa i.
La seconda differenza è la densità di polli nella capitale spagnola: Madrid è ricolma di asadores, in ogni angolo troverai una polleria con giganteschi spiedini di ferro su cui ruotano e lentamente si cucinano gallinacei.
Infatti qui è molto tipico comprare un pollo asado da asporto il fine settimana, e mangiarlo a casa. Se non mi credi ti invito a passeggiare per La Latina (quartiere centralissimo della capitale) tra le 14.00 e le 15.00 del sabato e della domenica: vedrai file e file di pazienti pollo-amatori che aspettano il proprio turno per comprare un pollo asado)
Generalmente l’offerta standard è pollo intero+patate+peperoni 7 euro: ¡Bueno, Bonito y Barato! (buno, carino ed economico, la regola delle 3 B che in genere si usa per commentare locali e bar, ma che credo sia compatibile con il re pollo.)
Ma la differenza vera di cui vorrei parlarti, mio caro amico italiano che vuoi venire a vivere a Madrid, è la salsa che accompagna il pollo. Io ricordo che quando (2 o 3 volte nella vita) al mare papà ordinava il pollo arrosto questo veniva consegnato in una specie di bustona di cartone, e veniva poi piazzato in un vassoio e tagliato: la sua carne era bianca, un po’ spugnosa, piuttosto secca. Bisognava metterci il limone per poterlo mangiare, perché altrimenti “non scendeva”.
In Spagna, invece, il pollo viene consegnato in un contenitore di alluminio o plastica rigido e duro, perché è accompagnato da litri di SALSA.
Salsa di che? Acqua? Limone? Olio? Aceto? In un primo momento non si capisce. È calda, buonissima, profumata. Inzuppa il pollo in profondità, e lo rende estremamente saporito.
Poi succede sempre, o per lo meno a Pischi One e a me succede sempre, che in due non possiamo finire un pollo intero, e quindi mettiamo in frigo quello che resta. E quando dopo qualche ora lo tiriamo fuori dal frigo ecco che si scopre la natura di quella che un tempo fu una salsa, e che il freddo ha trasformato un una spessissima cappa gelatinosa! La salsa non è altro che il grasso dello stesso pollo, che colando viene raccolta nella parte inferiore del girarrosto!!! Ahahah gola, peccato capitale!!!
Io pensavo che il miglior asador fosse El Murciano di Lavapiés, pero domenica scorsa ho scoperto El Sabroso di Embajadores ed é stato subito amore.
Senti a me, se non ti va di cucinare FATTI UN POLLO!
Sconsigliato ai salutisti!!!