Ha beccato anche me!
“Petardina Poppins” è stata presa di mira dall’influenza!
Sono tutta un gocciolar di naso e tosse catarrosa mannaggia a bubbà!
Tuttavia la mia voglia di sperimentare ricette rimane sempre ed eccomi allora a sfogliare il nuovo numero di Cucina naturale, alla ricerca di un spunto di stagione, di un bel piatto a km 0
E i miei desideri sono subito accontentati da questa facile ricetta che vi posto. Semplice, di stagione (chi non ha finocchi e cavolfiori nel frigo), e con un pizzico di fantasia che mi piace (servire i crostini, accanto alle porzioni di zuppa, in vasetti di vetro – quelli con la chiusura ermetica, per capirci)
Vellutata di cavolfiore all’aneto con crostini alle erbe
500 gr di cimette di cavolfiore
400 gr di cuori di finocchio
2 scalogni
400-500 ml di brodo vegetale
250 ml di latte
20 gr di burro
1 mazzetto di aneto
qualche bacca di pepe rosa
sale e pepe
Per i crostini:
6 fette di pancarré integrale
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 mazzetto piccolo di prezzemolo o erba cipollini tritato
1 pizzico di aglio
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
sale e pepe
Tritate finemente gli scalogni e poi fateli appassire col burro senza farli scurire. Unite le cimette di cavolfiore e i cuori di finocchio, tagliati a fette spesse circa 1 cm. Lasciate insaporire per 2 minuti, pepate e coprite a filo col brodo vegetale. Quando si alzerà il bollore, versate il latte, coprite e cuocete per altri 10 minuti, finchè gli ortaggi saranno molto morbidi.
Frullate la minestra con il frullino a immersione (eventualmente levate del brovo per avere un risultato più denso), unite l’aneto tritato, controllate il sale e completate con qualche grano di pepe rosa pestato.
Eliminate la crosta dal pancarré e tagliatelo a cubetti piccoli. In una ciotola mescolatelo con l’olio, il prezzemolo o l’erba cipollina, eventualmente l’aglio (se vi garba), il parmigiano, un pizzico di sale e di pepe.
Infornate i cubetti in una placca ricoperta con carta da forno a 180 °C finchè non risulteranno croccanti e dorati, pronti così per essere serviti con la vellutata.
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