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Una donna..Primo Ministro..?

Da Gianpaolotorres

Una donna..Primo Ministro..?

Jean Auguste Ingres-1854- Santa Giovanna D’Arco

Una donna.. Primo Ministro?

Inutile parlarne,libere o liberate,da noi in politica le donne contano come il due da picche,ovvero uno zero.

Gli onorevoli colleghi non le vogliono,e se ne accettano qualcuna,la relegano a delle posizioni  infime,eppure loro non si lamentano come in casa col marito,tutt’altro,incassano la loro bella parcella e se ne vanno senza fare chiasso.

In  breve tutto il contrario di come si comportano in famiglia. Come mai?

Non lo so,e non ci arriverei comunque a capirlo,io ho un gran rispetto delle donne e le temo. In Parlamento invece, gli uomini criticano le ragazze mussulmane con il burqa,e fingono che le nostre non ne portino uno invisibile,che gli impedisce invece di farsi sentire e di esprimere liberamente le loro opinioni in materia di progresso e di civiltà.

Siamo degli arretrati,e non vogliamo riconoscerlo.

Guardate che negli altri Paesi europei non è che siano tanto più all’avanguardia rispetto a noi,nonostante le donne abbiano già dato prova di governare da qualche parte,e pure bene.

Ai tempi, non potevo fare a meno di notare lo stile di alcune ministre svizzere,che oltre ad essere colte erano pure decisioniste e plurilingue.

Ed anche.. belle..è d’accordo signora Leuthard..o mi prende per il solito italiano?

Noi oggi siamo nel casino,e la signora Merkel ne porta alcune ben chiare responsabilità,ma non ne faccio un fatto generale e ve lo spiego.

La seconda guerra mondiale ha portato via circa cinquanta milioni di esseri umani in un vortice di morte.

Credo che oltre la metà fossero uomini,e siamo sui 30 milioni di persone,che  mancarono all’appello della ricostruzione.

In Spagna,a fine degli anni ‘60 rimasi sorpreso nel vedere quanti quadri dirigenziali e non,fossero occupati da stranieri presenti.

Certo,in Spagna c’è un bel clima soleggiato,e si viveva meglio per esempio che non a Wolfsburg,la patria della Volkswagen,i tedeschi avevano portato qualche catena di montaggio a sud e pure i loro tecnici,molti con famiglia,altri senza.

Gli effetti della guerra civile si fecero sentire, come sempre,dopo anni,quando un paese incomincia a rivivere e progredire economicamente.I morti non risuscitano in terra,e non possono più portare il loro contributo.

Ora dopo la Ostpolitik di Willy Brandt ed il successivo ricongiungimento con l’altra Germania,c’era necessità di braccia da lavoro nelle fabbriche,non solo tedesche ma di tutta Europa.

La signora Merkel era ancora di là da venire,ma come pian piano si abbatterono i muri e le reti anti-fuga,i dirigenti tedeschi iniziarono quel lento movimento verso est,seguiti un po’ da tutti.

E’ successo anche a me nelle Indie di trovare un buon ambiente ad accogliermi.

Per l’Europa fu un disastro.

Guardate,che i tedeschi, e tanti altri, possano avere in disprezzo gli Slavi è eredità non solo di Hitler e le sue teorie razziali, a giustificazione di tanti massacri di popolazioni inermi,ebrei compresi,ma di un antico retaggio dovuto al timore dei mongoli di Gengis Khan e via seguendo.

Cinquanta milioni di morti non hanno generato.

La nemesi storica fa sì che in primis paghino coloro che ci hanno messo della buona volontà per sterminare i popoli confinanti.

E’ inutile pensare di montar fabbriche se manca la mano d’opera,e non crediate che la gioventù tedesca di oggi sia diversa dalla nostra,anche lì hanno voglia di far poco, per il modello culturale di educazione comune ormai a tutti.

E’ più facile che in fabbrica ci vadano le donne. Straniere ed immigrate dall’est.

Ora il problema tedesco nasce da questa fuga di dirigenti ad est per montare succursali di aziende tedesche. Partono motivati da buona paga,lasciano le famiglie a casa e che ti succede..?

Che trovano.. le “slave”..tanto disprezzate..che sono in realtà più sottomesse delle nostre all’apparenza,e si portano via.. i mariti.. alle tedesche.

La Merkel non lo può accettare,e le donne germaniche l’hanno avvisata,se ci scappano tutti i mariti è colpa tua.E non ti votiamo più.

Ed allora che si fa?

Retromarcia.

Porta di qua tutti gli operai slavi..a far casino nelle città tedesche e non solo quelle.Le ragazze,se ci stanno,le ficchiamo nei bordelli,e che crepino di fame coloro che restano in patria.

In breve, un’altra tratta degli schiavi.

Signori,a parole siamo tutti contro il razzismo,poi abbiamo bisogno di loro, ma non li vogliamo,e per loro,credetemi,non sono tutte rose e fiori alla fine del mese,dopo aver pagato l’affitto ed il cibo,oltre ai servizi generali,tasse comprese.

In breve li sfruttiamo e poi li peliamo anche.. per il nostro tornaconto.

Nessun rispetto.

Chiedete a coloro dei nostri che furono emigranti al nord come si trovarono in cambio di un lavoro,quando arrivava l’affitto da pagare in franchi svizzeri e francesi,marchi,fiorini e quanto altro ed il magone di avere una casa di proprietà al paese dove ci vivevano i fratelli con la mamma.

Ripeto,busta-paga meno: affitto,cibo,spese generali,ed in più.. essere trattati come appestati.

Non si poteva investire a casa loro..quello noo..in fondo uno stipendio ad est costa 3-400 euro e mangiavano a modo loro,nò ?.

C’era il timore delle slave che fossero più belle e più brave delle nostre, scusate.. ma se son belle e forse disponibili,è.. forse…una colpa?

Non è che a casa loro lavorassero tutte al night o per le strade, come le abbiamo ridotte noi,col nostro stereotipo mentale della sotto-cultura mediterranea.

Dietro ad ogni persona viva c’è una storia.Anche dietro a quei cinquanta milioni di morti che mancano al lavoro ed ai consumi, e che fanno sì che il mondo traballi di continuo.

Non ho compreso nelle cifre, i morti in Asia durante la guerra mondiale ed altre,Giappone,China,Korea,Sud-est asiatico,USA,Medio Oriente.

I paesi ricchi devono sbattersene delle critiche degli estremisti.

Se possono, è ancor meglio portare il lavoro a casa dei poveri,piuttosto che creare un’ ondata di disperati che mal si adatta ad un ambiente diverso.

Perché si preferisca far abbandonare,ai propri cittadini, nazioni intere,come ad esempio la Romania è innanzi tutto un problema di egoismo e di sciocca superbia da parte di coloro che stan meglio e non si adattano ai lavori umili.

Certo,non puoi pretendere una alta produttività al lavoratore se non ci sono scuole tecniche-professionali,mentre da noi che ci sono…loro non capiscono la lingua,ed i nostri preferiscono il Liceo che fa chic.

Se manca manodopera,spiacenti,accetteremo quello che ci passa il convento,in fondo è la flessibilità quella che fa la differenza tra un industriale e l’altro.

Guardate infatti FIAT quanto ha impiegato per alloggiarsi negli USA.

E sono considerazioni di mercato più che tutto il resto.

Ovvero il mercato USA è più interessante dell’Europa,dove tutti, se non hanno auto super-sofisticate si sentono sminuiti,mentre l’americano nò,in più le regole del gioco sono più flessibili.

Si apre e si chiude secondo la convenienza del capitale.

E del capitale..scusate..ne parlava anche Gandhi..che volle essere per scelta un povero.. in mezzo ai poveri..pur essendo un avvocato..e non un somaro.

« Il capitale non è malvagio in sé; è il suo uso sbagliato che è malvagio. Il capitale, in una forma o un’altra, sarà sempre necessario. »

Questo secondo la nostra redazione era un punto,tra i tanti, da mettere a fuoco a Bruxelles, prima di pensare a chi ne sarà il Leader.

Integrazione.E nel frattempo si parla già di chiudere la porta ai Bulgari..che non sappiamo come stiano di salute.. economicamente…a casa loro.

Non se ne parla mai.

Faremo anche con loro gli stessi errori già commessi?


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