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Una Fastidiosa Impressione

Creato il 29 novembre 2011 da Tnepd
Una Fastidiosa Impressione

Frankpro

Ho questa fastidiosa impressione, ultimamente.Se siamo noi, popolazione del nostro pianeta, ad essere lassisti – diciamo così – su una certa questione – mettiamo per esempio in merito all’uso del petrolio quale fonte di energia primaria – “loro”, le elite dominanti, non solo ci asseconderanno continuando a sostenere quel mercato, ma ad un certo punto si sentiranno in dovere di evidenziarci il pericolo insito nella nostra scelta.

Ad esempio, favorendo l’accadimento di incidenti in giro per il mondo che ci occorrerebbero per “mettere bene a fuoco” il problema (è proprio il caso di dirlo, nella fattispecie del petrolio), allorchè lo si possa apprendere dagli schermi mediatici.

Voglio dire che fino ad oggi abbiamo continuato (abbiamo voluto continuare) a credere che fossero ‘loro’ ad indirizzare le scelte globali, così come di conseguenza abbiamo creduto che poi dovevamo stare lì a subircele, tutte quelle scelte. La mia impressione ultima, invece, è il frutto indisponente  di questo capovolgimento del punto di vista. D’altra parte, se è vero che siano tutti in rete, cioè che siamo connessi ad un campo di energia intelligente, di cui siamo parte e con il quale co-creiamo, giorno dopo giorno, come potrebbe essere che una ristretta minoranza del ‘campo’ sia in grado di muovere delle forze, di operare dei cambiamenti tali da influenzare la maggioranza, in maniera univoca ed egoistica? E’ anche una questione strettamente “quantitativa”, se vogliamo.

Non sarà invece che la ristretta minoranza, la quale possiede però la Consapevolezza, è stata messa in condizione di agire affinchè la maggioranza si possa rendere conto, prima o dopo, delle ‘scelte inconsapevoli’ che continua a sostenere?

Una Fastidiosa Impressione

Esite un principio nel buddismo (Esho-Funi) che parla della inseparabilità di uomo e ambiente: è interessante dunque, alla luce di questo principio, riconsiderare, per un attimo, verso chi puntare il dito.

D’altra parte anche la non-scelta è in definitiva una scelta vera e propria: se non lo sembra, almeno nei confronti di sé stessi, alla vita poco importa.

Se me ne vado in giro per un bosco, ignaro, ed incontro un orso che mi vuole mangiare, io non è che posso stare lì a dirgli “scusi signor orso, lei non ha mica il diritto di mangiarmi; io sono qui nel mio giro spensierato per il mio bosco. Si faccia un po’ gli affari suoi, eh!” Seguendo questo tenue ragionamento, impostato su una ancor più tenue ipotesi, finisce che ciò che conta e che può far cambiare veramente le cose, alla fine, è l’accrescimento del campo della Consapevolezza, e cioè di quelle che noi riconosciamo, anche a livello collettivo, come scelte nelle nostre mani oppure no. Sarà l’accresciuta consapevolezza poi che ci guiderà dritti all’azione.

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