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Una giornata mammarmocchia (quando le pizzerie al sabato non fanno la pizza)

Da Robedamamma @robedamamma

Fare la mamma è meraviglioso.

Fare la mamma è gratificante e innalza lo spirito.

Fare la mamma è l’esperienza più totalizzante che l’essere umano di genere femminile (e quel tizio dell’Oregon) possa sperimentare.

È la verità, fare la mamma è davvero un privilegio incredibile.

Ora, però, c’è tutta una serie di cambiamenti che bisogna essere in grado di accettare, situazioni da affrontare ma, soprattutto, SEGNALI CHE È BENE NON IGNORARE.

E, credetemi, se di sabato vi recate marito-free ma marmocchio-dotate in una pizzeria rinomata e, dopo aver tenuto a bada la nana per tutta la mattina promettendole pizza a mezzogiorno, vi sedete, ordinate e vi rispondono “Oggi non facciamo la pizza“… CREDETEMI DONNE, QUESTO È UN SEGNO!

Non raccontatevi “ma sì, che sarà mai, basta trovare un’altra pizzeria che faccia la pizza di sabato a mezzogiorno“, come se il fatto di cui sopra non fosse ai limiti del paranormale, non fatelo. L’universo vi manda ogni giorno milioni di segnali perché voi siate in grado di coglierli e abbandonare saggiamente il campo prima che sia troppo tardi. Chiudetevi in casa, serrate porte e finestre e lasciate semplicemente che la bufera passi. Se perseverate potreste ritrovarvici in mezzo a quella bufera. E non ditemi poi che non vi avevamo avvisate…

Metti ad esempio una settimana che finisce con Marmocchia in lacrime dopo aver sentenziato che sì, “la kuola matenna fa ploplio chifo”, aver collezionato n. 1 bisognino (quello piccolo) addosso all’asilo, n.1 bisognino (quello grande) nel tragitto scuola-casa e qualche linea di febbre (per non farci mancare nulla).

Metti un sabato che inizia alle sei di mattina mentre un Ninnatore sgattaiola fuori di casa e tu cerchi di riaddormentare la nana mocciolosa e un po’ inversa.

Metti una compagna di merende che propone di mettere insieme le proprie solitudini nel tentativo di annullarle.

Metti che entrambe, testarde e capoccione, abbiate deciso di fare spallucce davanti alla pizzeria che non fa pizze, alle marmocchie ambedue malaticce, al tempo che non passa, ad un primo ottobre che sembra il quindici d’agosto col cemento che fuma e la gente che prende il sole al parco in costume… e, ignorando tutti i segnali, abbiate deciso di passare il sabato pomeriggio (giorno dedicato per antonomasia alle feste di compleanno) in una ludoteca di 600 mq (con una densità di nani in pieno picco di zuccheri pari ad un nano per metro quadro), coperti quasi per intero da strutture in plastica atte per lo più a procurare il maggior numero di lesioni possibili ai vostri bambini… ecco poi non lamentatevi se, a fine giornata, la vostra faccia è questa:

Una giornata mammarmocchia (quando le pizzerie al sabato non fanno la pizza)

E insomma, domani abbiamo in programma un pranzo per l’anniversario di matrimonio proprio nell’agriturismo in cui ci siamo sposati, con giro del parco sul trenino. Ed è un mese che ho prenotato. Ed è da un mese che prometto alla Marmocchia il trenino. E, tanto per dire che razza di recidiva io sia, ho appena googlato: febbre+bambini+rimedi immediati!

I segni, mamme, bisogna ascoltare i segni!

 


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