panorama da Sogliano del Rubicone: colline e mare
alcuni mesi fa ero stata col marito in giro per i colli riminesi e poichè ci era capitato di mangiare molto bene e spendendo sorprendentemente poco al ristorante Le Querce Antiche, avevamo pensato di tornarci con una coppia di amici coi quali a volte ci concediamo delle gite gastronomiche. detto fatto, domenica scorsa, giornata baciata dal sole e benedetta da una temperatura ottimale, siamo partiti alla volta di Sogliano al Rubicone, nostra prima tappa.
la fontana con la farfalla di ceramica in piazza a Sogliano
volevamo visitare il Museo di Arte Povera che si trova all'interno del Palazzo della Cultura, visto che l'altra volta non c'eravamo andati. Appena entrati però abbiamo scoperto che c'era anche un altro museo dedicato al disco d'epoca e, da bravi rockettari, non potevamo certo evitare di visitare pure quello. il Museo del Disco d'Epoca si è rivelato una miniera inesauribile di sorprese; mai avremmo immaginato di trovarci davanti a una raccolta così immensa, della quale è esposta solo un terzo per mancanza di spazio! non solo dischi in tutte le salse, ma anche cilindri, libretti d'opera, merchandising e cimeli (una chitarra di Bruce Springsteen e sei dei dischi d'oro vinti dai Led Zeppelin, giusto per citarne alcuni).un angolo della sala dedicata ai cimeli rock
uno dei grammofoni e, sullo sfondo, parte dell'enorme raccolta di dischi
merchandising raro e raccolte autografate, questa è dei Metallica
il ragazzo che lo custodiva è stato un ottimo cicerone, oltre a farci piangere calde lacrime quando ci ha fatto sentire un brano al massimo dell'alta fedeltà... piangere per quanto era bello il tutto, naturalmente XD strappatici a fatica da quel paradiso musicale, ci siamo spostati al piano superiore, al Museo di Arte Povera, dove siamo stati ugualmente sopraffatti dalla meraviglia.un'immagine un po' osè XD
il museo consiste in un'enorme raccolta di biglietti augurali, locandine pubblicitarie, calendarietti, ecc., a partire dal 1700; i pezzi certamente più belli sono le cromolitografie di fine Ottocento-inizio Novecento. il curatore, che era presente, ci ha mostrato anche diversi album, oltre a darci interessanti spiegazioni. ci sarebbe stato da passarci un giorno intero, ma abbiamo dovuto salutarlo a malincuore perchè si stava facendo ora di pranzo. difatti, dopo un rapido giro del paese, abbiamo raggiunto il ristorante, dove ci siamo rimpinzati per benino. dopo pranzo, ci siamo recati a Montetiffi, piccolo borgo arrampicato su una collinetta e famoso per la produzione del testo, ovvero della tradizionale teglia su cui viene cotta la piadina romagnola. noi ne avevamo comprato uno durante la nostra prima gita da quelle parti e da allora la vostra Guchi è diventata un'abile produttrice di deliziose piadine XDpanorama delle colline dall'alto del borgo;
quei puntini bianchi in basso a destra sono mucche
l'interno della chiesa di San Leonardo che risale addirittura all'XI secolo
a Montetiffi il giro turistico si fa in poco tempo, visto che è davvero un borgo minuscolo, e così abbiamo deciso di andare a vedere anche il ponte romanico che si trova a valle. una gentile signora ci ha spiegato come arrivarci in auto, perchè a piedi dal paese sarebbe stato un massacro, specialmente con la pancia piena di ravioli ai carciofi con formaggio di fossa!veduta di Montetiffi dal basso
il ponte è stato restaurato e le sponde messe in sicurezza con un parapetto in metallo che francamente ci sta come i cavoli a merenda, ma capisco che, facendo parte di un percorso frequentato dagli escursionisti, non si poteva rischiare che qualcuno precipitasse nel fiume. pensare che noi nel fiume ci siamo andati proprio a zampettare, incuranti del pericolo come siamo!vicino al ponte ci sono anche i resti di un vecchio mulino
ci siamo infine avviati verso casa un po' stanchi, ma molto soddisfatti di questa giornata così ricca di sorprese. anche il tizio che mi ha chiesto, sbalordito "ma lei fotografa ancora in analogico?" ha avuto la sua sorpresa ^__^