Quando una banalità è venduta al prezzo di un grande segreto.
Premetto che, per quanto riguarda la lettura veloce, sono piuttosto ignorante. Condivido alcune riflessioni, consapevole di quanto queste siano ancora parziali. Digitando “lettura veloce” su google, si viene sommersi da quintali di pseudo-spazzatura creata ad hoc per risaltare sui motori di ricerca. Si cerca di invogliare il lettore promettendo di dimezzare i tempi di studio, oppure di lettura del giornale. E vendere un pratico e-book dal titolo altisonante. “Come leggere tutto lo scibile umano comodamente seduto sul cesso. In una seduta”, o cose del genere, per la modica cifra di 36 euro.
Tralasciando l’immondizia, concentriamoci sulla lettura veloce “seria”. Si tratta di una tecnica che permetterebbe di aumentare la propria velocità di lettura sino al 400% (le stime variano da sito a sito) il cui concetto chiave (semplificando, non me ne vogliano i cultori) è la lettura “a cluster”. Vediamo cosa c’è di vero.
Non leggere a voce alta.
Leggendo a voce alta si perde più tempo del dovuto. E questo è vero. Il nostro cervello, se mediamente allenato alla lettura, ha bisogno di meno tempo per registrare le informazioni rispetto a quello che impiega la bocca per pronunciare le parole. Questo vale anche per la lettura mentale: se leggiamo “parola per parola” immaginandone il suono nella mente, stiamo leggendo più lentamente di quanto potremmo.
A noi scegliere se val la pena di cambiare: se alcuni tra di noi non rinuncerebbero mai al melodioso suono delle parole, altri sono più interessati al contenuto che esse veicolano.
Secondo alcuni studiosi, e qui mi trovo d’accordo, la lettura ad alta voce è una cattiva abitudine da insegnare ai bambini solo nei primi momenti di apprendimento della lettura. I pareri sono discordi, personalmente, dalla scuola media in poi non faccio leggere ad alta voce.
Non tornare indietro.
Questa mi sembra una cavolata, oppure una banalità. Ovviamente se starò leggendo un testo per farmi un’idea generale, per decidere se mi interessa o per estrapolarne i concetti fondamentali non avrò bisogno di tornare indietro (ma non c’era bisogno di un e-book da 36 euro per spiegarmelo). Se invece devo “capire” un testo, e magari memorizzarlo, come posso pensare di farcela se perdo dei concetti?
“È una questione di allenamento”, direte voi. Naturalmente si, ma serviva una guida per dirci che più ci esercitiamo nella lettura, più siamo in grado di comprendere i concetti al primo colpo, e meno abbiamo necessità di tornare indietro? Molte volte sul web vengono vedute banalità colossali al prezzo di grandi segreti.
Leggere a cluster.
Questo è il fulcro, invece di leggere “parola per parola” è bene leggere, ad ogni occhiata, blocchi di parole, che con l’esercizio comprenderanno un testo sempre più esteso (alcune leggende parlano di persone che leggono varie righe con una sola occhiata).
Per la cronaca, i movimenti oculari sono chiamati, in psicologia, “movimenti saccadici”. Si tratta di rapidissimi spostamenti dell’occhio, per lo più inconsci ma frequentissimi: l’occhio si fissa su un punto preciso nello spazio e, oltre a vedere quel preciso punto, ne vede anche un contorno di ampiezza variabile (visione periferica).
Il concetto è quello di aumentare la capacità di visione periferica. Ma anche questo avviene in maniera naturale, tramite pratica ed esercizio. Al massimo, se proprio proprio vogliamo dire che questo consiglio è utile, ve l’ho già svelato io. Gratis.
Il casello autostradale
Immaginiamo un casello autostradale: a cosa serve costruire un’autostrada a sei corsie se poi c’è sono un casellante e nemmeno un telepass? Potrebbe essere che il cervello sia in grado di leggere una pagina in 4 secondi, ma memorizzare è un’altra cosa e capire un’altra ancora. E di interiorizzare cosa mi dite? Allora perché si legge, se non per far sì che di un libro ci rimanga qualcosa dentro?
Forse la lettura rapida, ammesso che se ne possano ricavare reali benefici, è una tecnica valida per pochi addetti ai lavori, per chi ha un’intelligenza linguistica particolarmente sviluppata. Non tanto per mancanza di risultati, quanto perché probabilmente il gioco non vale la candela: se al posto di un e-book sulla lettura veloce leggiamo un libro, si già avanti di un libro.
La quantità è così più importante della qualità?
Oppure potremmo imparare il metodo, e poi leggere la Divina Commedia in un’ora. Utile. Il fatto è che oggi siamo bombardati di stimoli, basti pensare al lettore di feed sempre sovraccarico, o alle riviste cui siamo abbonati, o alle news che arrivano dal web, o alla pila di libri sul comodino, e la tentazione è quella di voler prendere tutto.
È più importante la quantità. Il voto a scuola è più importante di cosa lo studente abbia imparato. Quanto guadagniamo è più importante del come. Quanti amici abbiamo (magari su Facebook) è più importante della profondità del rapporto con ognuno di loro. E così, quanti libri leggiamo a volte sembra essere più importante di quanto ognuno di essi ci abbia fatto crescere.
Attenzione, concentrazione, ed esercizio!
E qui passiamo al consiglio più grande, che è quello che permette i reali progressi di chi decide di impegnarsi nelle tecniche di lettura rapida. Questi non migliorano perché mettono in pratica consigli segreti dall’aspetto altisonante, ma perché pensando di fare ciò leggono di più e si esercitano. Volete un consiglio GRATUITO per aumentare la velocità di lettura? Leggete di più!
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