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Una indagine sugli integratori: solo il 33% conserva il principio attivo

Creato il 11 giugno 2011 da Rossellagrenci

11 giugno 2011 admin Salute, Società, Tecnologia 1224263112150_1

Un articolo sul blog Erba Volant e un quesito: la qualità degli integratori alimentari, con riferimento ad un recente articolo su Altroconsumo e ad una ricerca sulla revisione della letteratura disponibile sulla qualità dei nutraceutici.

Notizie non proprio buone, se si pensa che la percentuale di compresse, capsule e sciroppi che mantengono al loro interno le quantità di principio attivo dichiarate in etichetta è risultata essere un miserrimo 33%.

Davvero pochino, la qualità media in commercio è ben più che deficitaria. C’è da dire che questa indagine ha seguito parametri più restrittivi di quelli del decreto ministeriale citato da Altroconsumo (che indica una tolleranza del 30% tra etichetta e contenuto), rifacendosi invece ad un margine del 5% come indicato dalla direttiva 63/2003 dell’Unione Europea (inclusa nella Farmacopea Europea), che in teoria dovrebbe essere adottata anche nel nostro paese.

Nel dettaglio degli ingredienti di origine vegetale più comunemente presenti negli integratori alimentari, le cattive notizie riguardano i carotenoidi come luteina, zeaxantina e licopene, gli acidi grassi polinsaturi, le procianidine e gli isoflavoni, mentre i prodotti a base di melatonina hanno quasi sempre una buona qualità, probabilmente perchè questa molecola è abbastanza stabile anche in forma isolata. La scarsa presenza di catechine in formulazioni a base di té verde non deve meravigliare il lettore, visto che la loro conservazione a lungo termine in condizioni non appropriate ne causa la degradazione in breve tempo. Anche nel caso degli isoflavoni le variazioni sono estreme, i dati disponibili mostrano una forbice assai ampia: tra 0,4 e 57 mg/g in prodotti formulati a base di estratti di soia, mentre nessuno dei prodotti a base di fitosteroli ha passato il test dell’etichetta.

Come anche l’indagine di Altromercato evidenzia -seppure parzialmente- fare affidamento sul prezzo per accedere al prodotto di migliore qualità non rappresenta un investimento sicuro, dal momento che dagli oltre 600 prodotti controllati non emerge alcuna correlazione a riguardo.

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