Pochi giorni fa, rovistando tra gli armadi del garage, ho ritrovato una sacchetto dimenticato. Conteneva gomitoli di lana e di cotone che avevo riposto lì da non so quanti anni.
Reperti di una mia vecchia passione che ho coltivato per qualche periodo. Mi piaceva tricottare, realizzare maglie per me e per i miei amici. Ma gli impegni, i giorni pieni di cose da fare e nuovi interessi mi avevano ormai fatto scordare questo dilettevole e utile passatempo.
D'altronde lavorare a maglia apporta molto benefici. Il tintinnìo ritmico dei ferri che si incrociano tranquillizza, aumenta la pazienza e la creatività e dà la possibilità di realizzare capi adatti al nostro gusto e alle nostre esigenze.
Tra i knitter non ci sono solo donne ma sempre più anche gli uomini che si avvicinano con curiosità a quest’arte della tessitura morbida (mio padre, antesignano, aveva imparato durante il servizio militare ed esibiva l'abilità con molto orgoglio). Per cominciare basta scegliere un modello da realizzare, il giusto numero di ferri abbinato al filato e tutto è pronto. Un giro a dritto e un giro a rovescio per le maglie più facili e una serie di punti diversi per quelle più impegnative.
Leggo su Wikipedia che il lavoro a maglia sembra avere un'origine indoeuropea e che la sua culla sia stata l'Inghilterra, dove nell'800 sono nate anche le prime riviste dedicate all'argomento. In Italia il vero boom si è avuto negli anni Sessanta del Novecento, in una società civile che ancora dedicava importanza alla manualità e all'artigianalità. Nel 1400 Mastro Bertram proprio in Italia aveva visto il lavoro circolare a quattro ferri che andò a dipingere nella pala de La visita degli Angeli a Buxehude in Germania, con la Madonna intenta a confezionare una piccola tunica per Gesù.
Quasi quasi mi è tornata la voglia di ricominciare a sferruzzare (almeno ci provo) e vorrei farlo con una maglia a punto inglese. La trovo morbida, consistente, così in rilievo e con le coste ben marcate, migliore del nostro autarchico e simile Punto Mussolini. È adatta per fare sciarpe e golf e dà i massimi risultati estetici quando è lavorata con un filato non troppo sottile.
Come si lavora la maglia inglese?
Qui rispolvero la mia vecchia esperienza. Innanzitutto occorre avviare sul ferro destro un numero di maglie pari e per ottenere un bel lavoro è importante tenere sempre lo stesso passo di morbidezza senza tirare troppo il filato o allentarlo eccessivamente. Non bisogna scoraggiarsi se ci sono delle difficoltà iniziali perché l’esercizio come sempre è un ottimo maestro. Per i punti da eseguire potete seguire le spiegazioni di questo video. Buon divertimento e...fatemi sapere come è andata!