-Con questo post partecipo alla III Tappa della CaT 2011 di Mammafelice: la felicità è un’avventura da vivere insieme.-
Quante volte ho il desiderio di spianare quelle rughe che circondano il verde dei tuoi occhi, ma mai senza offuscarli, oppure cancellare via l’affanno dei pensieri che volgi sempre verso la mia salute, verso mio figlio, probabilmente non riuscirai mai ad intuirlo. Come stasera, che stiri di là in cucina l’ennesima tovaglia di lino, stoica come sempre. Come il sentimento del dovere che ti senti cucito addosso come una seconda pelle, al quale per te risulta impossibile dire un no deciso. Come la tua presenza assidua e costante nei piccoli momenti quotidiani della mia vita di figlia prima, e poi di madre. Dimmi, mamma, lo sai? ti rendi mai conto di quanto sei importante per me, per noi? Di quanto non ti risparmi notte e giorno per un motivo o per un altro? pur di dare il meglio, pur di farmi stare meglio? Perchè a stare male, ma male davvero, ce l’ho proprio messa tutta. Ci sono stati dei periodi in cui vedevo solo nero, una solitudine in nero, con il post partum, la depressione, la malattia, era un gran guazzabuglio. e a mia difesa, mia e del bambino, c’eri tu. soltanto tu. a farti carico delle mie ansie, paure, a farmi da scudo, ad aiutarmi nel disbrigo degli atti pratici quotidiani come perfino lavarsi i denti…è stata una lotta, una durissima lotta. afferrata letteralmente per i capelli, ne sono uscita fuori. nonostante ancora oggi la disabilità sia un fattore importante, sto iniziando a gestirla con più autonomia. nonostante la paura che si cela nei tuoi sguardi apprensivi, nel limitare inconsapevolmente ogni possibile mia azione. legate insissolubilmente ad un doppio gioco di fili sottilissimi, ma tenaci. e questa lettera, che chissà se mai avrò il coraggio di farti leggere, non è un solo semplice ringraziamento o una conferma ulteriore dell’enorme bisogno che ho ancora di te, anche perchè di parole per ringraziarti non ne troverò mai abbastanza…è anche qualcos’altro.
è la richiesta direndermi più autonoma, se possibile, di rendermi capace di intraprendere un nuovo percorso di vita, di sfidare infine la sorte sebbene, è vero, negli ultimi tempi pare si sia piacevolemente accanita contro di me.
ma adesso, nonostante le cadute accidentate e le altrettanto accidentate risalite, adesso che sono ancora in piedi, che barcollo e non mollo, adesso dico è per me giunto il momento. il momento di ripensarmi in completa autonomia, oltre che come figlia anche come madre. perchè per me è arrivato il momento di compiere scelte indipendenti, serenamente.
mettendo in conto anche possibili sbagli, sviste ed errori. perchè soltanto dando un calcio a quelle paure e angosce che ci rincorrono spudoratamente anche di notte, dando cioè fiducia a questa figlia che è ormai una mamma, regalerai la felicità di una conquista a lungo desiderata.
ti. voglio. bene. mamma.