“Tra tutti i miei compagni di corso all’università, il 50-60% sono all’estero, divisi tra Londra, Parigi, Lisbona, Ginevra, Lussemburgo e Bruxelles. Qualcuno è in Australia, in America o in Canada. Gli stipendi di chi è rimasto in Italia sono la metà di quelli proposti in Francia: i contratti sono spesso a progetto, rinnovati all’infinito, pochi si sono trasformati in contratti a tempo indeterminato“.
E’ lucida e netta l’analisti post-università di Lara Zanella, 28enne Marketing Manager per un’importante società di recruitment a Parigi. Una laurea in Marketing Management all’Università Bocconi alle spalle, integrata da un semestre di scambio a Montreal, Lara cerca immediatamente lavoro dopo il conseguimento del titolo.
Gli esiti però sono deludenti: quaranta colloqui sostenuti, solo tre offerte di stage in Italia, di cui ben due non retribuite. Inizia così il periodo di training semestrale a Milano per una società assicurativa. Al di là del lavoro interessante e degli ottimi colleghi, le possibilità di proseguire all’interno dell’azienda si rivelano però pari a zero. Come le viene immediatamente chiarito.
E’ a questo punto che Lara gioca la carta dell’estero, grazie anche alla conoscenza del francese: trova un’offerta di lavoro a Parigi, invia il proprio curriculum, e dopo soli cinque minuti viene contattata per un colloquio. Nel giro di pochi giorni si trova così a fare i bagagli per la Francia: a 25 anni, col ruolo di Business Development Manager, vede triplicarsi le responsabilità, così come pure stipendio e ore di lavoro. In piena autonomia decisionale.
Il progetto viene successivamente chiuso: Lara si rimette così sul mercato, trovando impiego come Marketing Manager nel settore della selezione delle risorse umane.
A Parigi, Lara osserva una società -quella francese- che premia l’impegno con stipendi più alti, e retribuisce in modo dignitoso anche gli stage, pur in tempi di crisi. Una società dove l’integrazione tra università e mondo del lavoro è reale, concreta, e si sviluppa molto presto nel percorso formativo. Una società, dove la meritocrazia esiste ed è praticata. Un ritorno in Italia? “Non nel breve periodo. Le opportunità di crescita in Francia sono state sicuramente più interessanti“, chiosa Lara.
Ospite della puntata è Rosa Rossignol, esperta di risorse umane e presidente della sezione di Parigi della Bocconi Alumni Association. Con lei allarghiamo lo sguardo al mondo dei giovani professionisti italiani usciti da una delle più prestigiose università della Penisola. E attualmente di stanza a Parigi. Perchè così tanti sono dovuti espatriare, per trovare occasioni di lavoro importanti?
Nella rubrica “Expats” torniamo a parlare di Irlanda, uno dei Paesi che nella scorsa decade hanno maggiormente attirato la nuova e giovane emigrazione professionale italiana. Nonostante la pesante crisi che l’ha investita, l’Isola di Smeraldo continua a offrire opportunità importanti, come ci spiega Enrico Zoppi, co-fondatore dell’associazione IrlandaItaliana.
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La discussione di novembre: “E’ auspicabile un rinnovo della classe dirigente italiana, attraverso i giovani professionisti attualmente all’estero? Merito, innovazione e trasparenza: solo loro possono “importare” in Italia queste regole-base del cambiamento?“
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