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Una Nota Di Colore #8: Playing My Game, Lene Marlin

Creato il 10 giugno 2014 da Miki82 @Imaginary82
Musica è arte, musica è vita, musica è colore.
La musica può essere il filo invisibile che lega le persone, che consente loro di scoprire e di scoprirsi.
Può essere confronto, accordo e disaccordo.
La musica è storia ma anche moda, insegnamento e intrattenimento.
"Musica" è la parola chiave di questa nuova collaborazione, che vede, di nuovo, affiancato MikiInThePinkLand a LA is My Dream.
Una Nota Di Colore #8: Playing My Game, Lene Marlin
"Una nota di colore" è il nostro modo di raccontarvi qualcosa di noi, un modo per conoscerci e per farci conoscere. Una sorta di "get ready with me" che tanto va in voga su YouTube, con la differenza che il risultato finale è dettato unicamente dalla musica.

In questi dodici appuntamenti mensili, vogliamo fare un viaggio alla scoperta dei nostri album preferiti, raccontarveli, condividere con voi il ruolo che essi hanno o hanno avuto nella nostra vita e, ad ogni album, abbineremo un trucco e vi mostreremo i prodotti utilizzati.

Spero che l'idea vi piaccia come è piaciuta a noi, che la coltiviamo ed elaboriamo da oltre un anno.
Ogni secondo lunedì del mese, quindi, vi aspettiamo qui a cantare e truccarvi con noi!
E si ritorna, puntuali stavolta (in realtà per me con un giorno di ritardo -__-"), con il nostro appuntamento truccomusicale, ed il post di oggi è per me un tuffo nei ricordi, probabilmente più degli altri.
Quando MTV era un canale di musica - bei tempi quelli - condizionava irreparabilmente i miei gusti, e la mia playlist comprendeva tutte le hit del momento. Vi assicuro che, se penso ad alcune di quelle canzoni adesso, rabbrividisco. Altre invece, non solo furono la colonna sonora dei miei diciassette anni, ma hanno continuato a fare da sottofondo in molti momenti della mia vita.

Era il 1999, in casa mia era appena entrato un impianto stereo serio ed io riuscii in poco tempo - trafugando qualche lira qua e là ;) - a mettere da parte TRENTAMILALIRE (!!!) per comprare il mio primo CD. Non riuscirei mai a descrivere la felicità che provai quando, finalmente, fu mio.
Una Nota Di Colore #8: Playing My Game, Lene Marlin
Ancora oggi, quando lo guardo, lo sento come un piccolo tesoro, lo conservo gelosamente e lo ascolto volentieri di tanto in tanto.
Ho voluto includere Playing My Game in Una Nota Di Colore perché l'ascolto delle dieci tracce di quest'album ha suscitato e suscita ancora oggi in me fortissime emozioni, cullandomi dolcemente soprattutto in quei frequenti momenti di tristezza.
Probabilmente molti di voi, o almeno quelli della mia età, ricorderanno perfettamente Unforgivable Sinner, che adoro, ma che non è sicuramente, come spesso succede, la canzone maggiormente degna di nota di questo primo CD della cantautrice norvegese.
Ora forse con l'arrivo del caldo e del bel tempo, non è l'ideale, ma immaginate una fredda giornata d'inverno, il fuoco nel camino, una tazza di tè. Immaginatevi raggomitolati in una coperta calda, sul divano, vicino al fuoco. Fuori la pioggia scroscia , battendo sui vetri delle finestre, in un sottofondo cupo ma rassicurante. Questo non è solo ciò che mi viene in mente quando sento l'album, ma è anche lo scenario perfetto per godere di queste dieci piccole poesie, perché per me tali sono.
Sitting Down Here è, nel ritmo, la traccia meno triste. Si apre con la cristallina e bellissima voce di Lene e prosegue con una chitarra acustica piacevole e orecchiabile. L'inizio è lento, ma il ritornello è incalzante e ottimista.

Playing My Game, che dà il titolo all'album, è un dolce sussurro che prepara quasi alla successiva, travolgente Unforgivable Sinner. Di questa canzone mi piace tutto, dalla voce ai riff di chitarra. Il ritmo è coinvolgente, il testo cupo e seducente ed il risultato è un qualcosa di così ben riuscito che si spiega facilmente come mai la canzone sia balzata in pochissimo tempo in cima alle classifiche.
Flown Away è una delle prime canzoni sulle quali ho pianto, scossa dalle emozioni che mi suscitava. E' una dolcissima ninna nanna che trasporta in una dimensione onirica fatta di luce. Non so se l'intenzione di Lene Marlin fosse quella di parlare di morte o se ciò che descrive sia quell'attimo di smarrimento prima di prendere una decisione importante, sta di fatto che il testo si presta a diverse interpretazione, con alcuni passaggi che mi sono rimasti nel cuore:
The present like I never seen it beforeIs this the right place to stayPlease my wings fly me away...
Su The Way We Are e So I See  non spendo molte parole, sono le tracce che mi piacciono meno, sia musicalmente che a livello di sensazioni che mi hanno suscitato. Le ho ascoltate pochissime volte.
Where I'm Headed è il terzo e ultimo singolo estratto dall'album e, non appena l'ho ascoltata, me ne sono innamorata. Molto bello anche il video, che racchiude alcune scene del film Les Mauvaises Fréquentations

One Year Ago è tristissima. Parla di una separazione e del dolore che ti lacera dentro. Il ritmo, le parole il ritornello sono come i pensieri che vorticano nella testa, i ricordi, i vari "e se" ed i "ma"
And she wishes today was one year agowhen you cared so much for her and loved her sonot a doubt in her mind that it would still be youcause the love that you shared... it was true.
A Place Nearby è la canzone più malinconica dell'album, che racchiude i sentimenti che si provano quando una persona cara scompare, pensando a lei in un posto vicino. Trattenere una lacrima è quasi impossibile.
Per ultima ho lasciato quello che io considero il capolavoro di playing My Game, Maybe I'll Go

Una Nota Di Colore #8: Playing My Game, Lene Marlin

You think you've made it everything is going so fine

But then appears someone who wannaTear you downWanna rip you off those few nice things you've foundWhen and if you hit the ground.Then it's falling kinda hardCause all you do is being yourselfTrying everything to succeed somehow.But that's not the way things are right now.Feeling kinda lost.
Triste, cupa, profonda, è incredibile quanto io senta così mie le parole di questa canzone

Ed è proprio a lei che mi sono ispirata per la realizzazione del trucco di oggi, oltre che all'atmosfera generale dell'album.
I prodotti utilizzati sono:
Per la base/viso:
Una Nota Di Colore #8: Playing My Game, Lene Marlin- MAC Studio Fix Fluid NW 20
- L'Oréal Accord Parfait n°2, Vanilla
- Elf Mineral Booster
- Neve Cosmetics Blush Urban Fairy
- MAC Brow Set in Show-Off
- Rimmel Vinyl Gloss n°117, Mischief
Per gli occhi:
Una Nota Di Colore #8: Playing My Game, Lene Marlin- Kiko LongLasting Stick Eyeshadow n°18, come base su tutta la palpebra mobile
- Matita color carne di Madina sotto l'arcata sopraccigliare
Una Nota Di Colore #8: Playing My Game, Lene Marlin
Dalla palette Mariposa di Urban Decay:
- Gunmetal su tutta la palpebra mobile
- Mushroom nella piega
- Haight nell'angolo interno, sfumato leggermente su Mushroom e lungo la rima cigliare inferiore
- Skimp sotto l'arcata sopraccigliare
- Kiko Glossy Eye Pencil n°500, sfumata lungo la rima cigliare superiore e inferiore
- Urban decay 24/7 Glide-On Eye Pencil in Radium nella rima interna inferiore
- Kiko Matita Occhi n° 716 nella rima interna superiore
- Chanel Mascara Le Volume
E questo è il risultato:
Una Nota Di Colore #8: Playing My Game, Lene Marlin
Una Nota Di Colore #8: Playing My Game, Lene Marlin
Una Nota Di Colore #8: Playing My Game, Lene Marlin
Una Nota Di Colore #8: Playing My Game, Lene Marlin
Una Nota Di Colore #8: Playing My Game, Lene Marlin
Con il flash
Una Nota Di Colore #8: Playing My Game, Lene Marlin
Una Nota Di Colore #8: Playing My Game, Lene Marlin
Una Nota Di Colore #8: Playing My Game, Lene Marlin
Una Nota Di Colore #8: Playing My Game, Lene Marlin
So che nel complesso, Playing My game possa sembrare un album eccessivamente malinconico, triste e monotono, ma trovo che sia comunque un buon lavoro e che valga la pena ascoltarlo.
Questo è il trucco di Patty, che potete vedere nel dettaglio QUI:
Una Nota Di Colore #8: Playing My Game, Lene Marlin
Spero che anche questo mese, l'articolo, il trucco e l'album vi siano piaciuti, alla prossima
Miki&Patty

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