Magazine Diario personale
" Nuvole rosse di mattina la pioggia si avvicina", recita un famoso detto popolare.E infatti il cielo in questo momento non promette nulla di buono, ma non è del cambiamento climatico che volevo scrivere.La foto che ho scattato in realta' non rende giustizia allo spettacolo che mi ha accolta stamattina a braccia aperte appena mi sono affacciata su uno dei balconi di casa mia...sara' perche' non alzavo il naso all'insu' da tanto tempo, ma a me è sembrato di ricevere un regalo bellissimo.Mia mamma finalmente è stata dimessa dall'ospedale e ha fatto ritorno nella sua abitazione ieri, il 2 aprile, esattamente due mesi dopo quel maledetto 2 febbraio in cui ho temuto di perderla per sempre.E' un po' spaesata per la mancanza dei ritmi e delle presenze a cui si era abituata negli ultimi due mesi, ma comunque felice di essere uscita vittoriosa da una dura battaglia.Non ci sara' bisogno di una struttura riabilitativa, nè di proseguire la fisioterapia a livello ambulatoriale, nè di frequentare una logopedista.Invalidita' residua: 0%.Recupero dei deficit conseguenti alla malattia: 100%.Guarigione: totale.Qualcuno ha parlato di miracolo, perfino tra gli stessi medici che l'hanno avuta in cura, e siccome gli uomini di Scienza raramente sono anche uomini di Fede fa ancora piu' effetto sentire pronunciare proprio da loro quella parola.Io ne prendo le distanze.Come ho gia' scritto tempo fa', non credo ai miracoli, ma alle riserve inesauribili di forza che ogni essere umano porta dentro sè stesso e al potere della volonta' che consente di superare vette apparentemente invalicabili sì, in questo credo fermamente, e l'esperienza vissuta a partire dallo scorso 2 febbraio in poi ne è la prova tangibile.Mia mamma è tornata come era esattamente prima di essere colpita dall'emorragia cerebrale che l'ha messa in pericolo di vita.Certo, anche con le continue rassicurazioni mediche la paura permane, da parte mia come da parte della mamma, che nonostante il vuoto di memoria esteso dal momento in cui si è manifestato il malore a quello in cui si è risvegliata dal coma è perfettamente consapevole di essersela vista davvero brutta, grazie al fatto che nessuno le ha mai fatto mistero di quanto accaduto.D'altronde, se lei adesso si è riappropriata della sua autonomia, nonchè della sua innata capacita' di provocarmi una crisi di nervi in meno di un minuto, cio' non significa che io l'abbandonero' a sè stessa.Continuero' a starle vicino come ho sempre fatto, anche se qualcosa sta cambiando.Quel qualcosa che sento pulsare sempre piu' forte sotto la mia pelle, IL RICHIAMO DELLA VITA, che implora di non essere piu' soffocato e preme per riavere indietro gli spazi che gli sono dovuti.Finora l'ho ignorato.Ora non piu'.Stamattina, mentre mi trovavo sotto quelle nuvole rosse, ho deciso di ascoltarlo.Per tanto che sono stata in grado di costruire nell'arco delle settimane passate, altrettanto sono riuscita a distruggere.Datemi ancora due minuti, il tempo per recitare l'ultimo Mea Culpa condito da qualche lacrima amara ma anche dall'orgogliosa e contraddittoria convinzione che, se potessi tornare indietro, nel giusto come nell'errore rifarei esattamente tutto quello che ho fatto.E poi si parte, alla raccolta dei cocci.Perche' se non ricomincio da quelli, mi sara' impossibile andare avanti.