I capi di 9 società leader in Europa nel settore dell'energia propongono misure concrete per ricostruire la politica energetica europea
In seguito alla richiesta formale del 21 maggio 2013 al Consiglio europeo, Gérard Mestrallet, CEO di GDF SUEZ, e Paolo Scaroni, CEO di Eni, si sono presentati all’audizione odierna del Parlamento europeo. L'evento è stato organizzato in collaborazione con Amalia Sartori (Presidente della Commissione per l'Energia del Parlamento europeo) e si è svolta alla presenza del Commissario europeo per l'Energia, Günther Oettinger.
L’audizione aveva lo scopo di evidenziare i rischi dell'attuale politica energeticadell'UE. Infatti, gli sforzi compiuti da parte delle imprese energetiche per attirare gli investimenti sono stati ostacolati dall'incertezza dovuta alla mancanza di un quadro di politica energetica chiaro, prevedibile e obiettivo, basato su regolamentazione stabile e affidabile. Di conseguenza, l'industria europea non può né soddisfare il suo potenziale in termini di crescita e di occupazione, né ricoprire un ruolo chiave nello stabilire un dialogo con i paesi produttori. Attualmente, la sicurezza dell'approvvigionamento energetico non è più garantita, le emissioni di CO2 sono attualmente in aumento, gli investimenti nel settore non vengono realizzati e i prezzi dell'energia crescono sensibilmente. Di fronte a questo fallimento, le nove compagnie energetiche hanno ritenuto necessario formulare proposte concrete per rilanciare la politica energetica europea:
1. Limitare la vertiginosa crescita dei conti energetici
I consumatori europei (i cittadini e le industrie) devono poter pagare un prezzo equo per l'energia. Gli operatori del settore dell'energia, attraverso i loro investimenti, sono all'avanguardia nello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili in tutta Europa. Tuttavia, è ora necessario trarre degli insegnamenti dai recenti sviluppi della politica dell'UE . Pertanto, i leader del settore propongono di:
- garantire che lebollette energetiche riflettano i costi di mercato dell'energia e che non siano un mezzo per il finanziamento di altre politiche.Un mercato europeo dell'energia ben funzionante ed integrato promuoverà ulteriormente la concorrenza, darà maggior potere ai clienti e consentirà una transizione del sistema energetico efficace in termini di costi;
- favorire l'integrazione delle tecnologie per le energie rinnovabili più mature nel normale processo di mercato e in maniera da stimolare la concorrenza;
- rafforzare le politiche di ricerca e sviluppo e dei finanziamenti (Horizon 2020), e sostenere le tecnologie dell'energia da fonti rinnovabili meno mature attraverso maggiori sforzi di R & S, piuttosto che con sovvenzioni alla produzione.
2. Garantire un approvvigionamento affidabile di gas ed elettricità
I consumatori europei devono beneficiare di un approvvigionamento di energia pienamente affidabile e continuo. A tal fine, i leader del settore propongono di:
- rivitalizzare il “Gruppo di coordinamento per l'energia elettrica” europeo, come una piattaforma strategica per lo scambio di opinioni e di informazioni tra gli Stati membri;
- applicare immediatamente il terzo pacchetto energia in tutti gli Stati membri, al fine di uniformare le regole in Europa;
- utilizzare la capacità produttiva esistente piuttosto che crearne di nuova, che possa compromettere la parità di condizioni tra tecnologie competitive;
- accelerare la creazione di linee guida dell'UE in materia di meccanismi di remunerazione della capacità non discriminatori;
- attuare il prima possibile il programma europeo che contribuisce al finanziamento di importanti infrastrutture energetiche europee; e
- rafforzare la diversificazione dell'approvvigionamento di gas attraverso rotte e fonti, in particolare per mezzo della produzione energetica interna (comprese le fonti non convenzionali), tenendo in considerazione le problematiche ambientali.
3. Rafforzare l'ambizione dell'Europa in materia di “clima”
I consumatori europei devono poter beneficiare di un'energia quanto più rispettosa dell'ambiente e che supporti il conseguimento di altri due obiettivi dell'UE: competitività e sicurezza dell'approvvigionamento. A tal fine, i leader del settore propongono di:
- imprimere un nuovo impulso al mercato europeo del carbonio e rafforzarlo in modo sostanziale. Tale obiettivo può essere raggiunto attraverso: i) misure volte a riequilibrare la domanda e l'offerta di CO2, nel quadro di una prospettiva a lungo termine, ii) l’individuazione, di un obiettivo ambizioso, ma realistico, di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra entro il 2030, come driver principale per un percorso verso un'economia a basse emissioni di anidride carbonica nell'anno 2050, iii) l’estensione del sistema ETS ad altri settori responsabili di emissioni di CO2, nel contesto di un accordo internazionale;
- accelerare la realizzazione del futuro vertice sul clima in programma a Parigi nel 2015, in modo che con questo evento fondamentale si possa giungere ad un accordo di vasta portata;
- introdurre, nel caso in cui non fosse raggiunto un accordo internazionale, ulteriori misure per assicurare la competitività delle industrie dell'UE contro il rischio di carbon leakage, ossia di rilocalizzazione delle stesse.
Queste proposte concrete stanno per essere presentate anche ai principali Capi di Stato e di governo europei, al fine di migliorare le prospettive delle riunioni del Consiglio europeo di febbraio e marzo 2014, dedicate alle questioni energetiche.
gc
11-09-2013