Rosetta sta superando gli inconvenienti riscontrati durante il flyby del 28 marzo. La sonda, che si era tuffata sulla cometa una seconda volta sorvolando la superficie di 67P a 14 chilometri di distanza, aveva riscontrato notevoli difficoltà di navigazione i cui effetti avevano provocato un "safe mode" e problemi di comunicazione con la Terra.
In risposta alla situazione critica, le operazioni scientifiche erano state interrotte e la navicella si era trasferita su una " escape trajectory" (traiettoria di fuga), allontanandosi a circa 400 chilometri dal nucleo. Tre successive correzioni orbitali, eseguite rispettivamente il 1, il 4 e l'8 aprile, hanno riportato la sonda ad una distanza di 140 chilometri dal target. Ma, memore delle difficoltà riscontrate in tutti e due i flyby, quello di San Valentino e del 28 marzo, il team operativo dovrà ora essere molto cauto prima di portare nuovamente Rosetta vicino alla cometa. In particolare, andrà valutato con molta attenzione il comportamento dei sensori stellari nell'ambiente cometario sempre più attivo. Durante il sorvolo di marzo, le immagini di navigazione presentavano un eccessivo rumore di fondo: i star tracker avevano registrato centinaia di false stelle e ci erano volute quasi 24 ore per ristabilire un'interpretazione accettabile ma non pienamente corretta.
"Questo ha portato definitivamente ad una ri-pianificazione completa delle traiettorie di flyby", ha detto il mission manager Sylvain Lodiot nel report. "In primo luogo ci siamo spostati su un'orbita al terminatore ad una distanza di 140 km e stiamo pianificando per i 100. A questo punto adotteremo una strategia simile a quella utilizzata nel mese di agosto lo scorso anno, cioè voleremo con traiettorie a piramide a partire dalla distanza di 100 km raggiunta l'11 aprile e monitoreremo il comportamento della sonda prima di avvicinarci".
Fino alla fine di aprile, sono previsti tre giri di boa ma al termine di ognuno, la squadra valuterà se procedere o allontanarsi di nuovo.
"Stiamo valutando l'impatto delle nuove orbite sulle operazioni scientifiche in programma per i prossimi mesi", ha detto Matt Taylor, scienziato della missione. "Il nostro team operativo è molto impegnato a coordinarsi con le squadre dei diversi strumenti per ottimizzare le osservazioni scientifiche. Man mano che andremo avanti, analizzeremo cosa può essere modificato o migliorato per massimizzare il rendimento scientifico entro le capacità del veicolo spaziale. Cercheremo di valutare tutte le opzioni per mitigare i problemi che abbiamo avuto e recuperare alcuni obiettivi scientifici".
Nonostante Rosetta seguirà il nuovo schema orbitale, sarà ancora in grado di ascoltare Philae.
Una finestra di ascolto si è aperta proprio oggi (12 aprile).
"Molto probabilmente, Philae si sveglierà a maggio o a giugno ma non vogliamo perderci il momento se dovesse avere abbastanza energia e una temperatura sufficientemente elevata per tornare operativo prima", ha detto Dr Stephan Ulamec del DLR.
Come avevo anticipato, per svegliarsi ed ascoltare i segnali provenienti da Rosetta, Philae deve accumulare almeno 5,5 watt ed avere una temperatura di esercizio superiore ai -45 gradi Celsius. Con un po' più di energia, circa 19 watt, sarebbe in grado rispondere alla 'chiamata' di Rosetta.
In apertura, una nostra elaborazione dell'immagine #CometWatch dell'8 aprile, disponibile a dimensioni originali sul nostro album di Flickr, presa da una distanza di 137 km dal centro della cometa, dopo il terzo burn di avvicinamento. La risoluzione è di 11.7 m/pixel.