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Una nuova vita a Washington

Creato il 22 luglio 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

John WallWith the first pick in the 2010 draft NBA, the Washington Wizards select…John Wall!” Con queste parole pronunciate dal commissioner David Stern la sera del draft si apre definitivamente il nuovo ciclo di Washington. Fatti fuori quasi tutti quelli che appartenevano alle ultime pessime stagioni vissute dalla franchigia, si riparte dal playmaker ex Kentucky preso con la prima scelta assoluta, dal nuovo proprietario Ted Leonsis e da un gruppo giovane (il giocatore più vecchio a roster è Kirk Hinrich nato nel 1981) e voglioso di far cambiare il trend negativo nel quale la squadra è entrata da un paio di anni.
Wall è pronto per diventare la stella e il leader della squadra, gli anni all’Università con coach Calipari gli sono serviti moltissimo e la Summer League chiusa pochi giorni fa ha fatto capire che il ragazzo vuole seguire le orme di Rose ed Evans, altri due prodotti del coach di Kentucky, ex Memphis; ovvio che siano dei miglioramenti da fare, soprattutto nel tiro dalla lunga distanza divenuto ormai decisivo nel basket moderno, ma l’accelerazione di Wall in penetrazione è assolutamente impressionante, così come la sua personalità: potrebbe essere il prossimo giocatore a chiudere una stagione da rookie con almeno 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist. Le premesse ci sono tutte, si riparte da lui.

Oltre agli aspetti positivi, però, ce ne sono alcuni anche piuttosto negativi: Gilbert Arenas e la rissa in spogliatoio con l’uso di pistole della scorsa stagione. Quando si parla di Agent 0 (che cambierà il suo numero in 9, altro sintomo di chiusura di un ciclo personale) non si possono non ricordare i suoi tiri da tre punti allo scadere o le sue penetrazioni per vincere la partita, o ancora i quarantelli promessi ai coach avversari e ovviamente mantenuti e messi a referto; dopo l’anno scorso, però, spesso si parla di lui in tono negativo, ricordando quello che è successo in spogliatoio con il suo compagno di squadra (ex) Javaris Crittenton in cui i due sarebbero arrivati addirittura a puntarsi delle pistole alla testa. Squalificato da Stern e impegnato nei lavori socialmente utili Gilbert ha promesso di essere cambiato e di voler portare gli Wizards nelle zone alte della Eastern, il problema è che la società si è stufata di lui e sta cercando di cederlo; cosa, però, tutt’altro che semplice visto che Arenas si porta appresso un contratto di altri 4 anni da più di 80 milioni di dollari. Lui e Wall insieme difficilmente potranno giocare essendo due persone che vogliono avere la palla in mano: Ernie Grunfeld, GM della franchigia, dovrà sistemare questa situazione al più presto.

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Per il resto la squadra è molto giovane e quindi punta al futuro, difficilmente già quest’anno si riuscirà a raggiungere un buon obiettivo, anche se i playoff a Est di solito non si negano veramente a nessuno. Vicino al canestro Blatche e McGee sono in rampa di lancio: atletici, con discrete mani, capaci di correre molto bene il campo e anche di passare il pallone; a coadiuvarli ci saranno i nuovi acquisti Jianlian arrivato dai Nets e Hilton Armstrong dai Rockets e la 17esima scelta al draft di quest’anno, il francese Kevin Seraphin. Serve anche qualcun’altro, un veterano che possa guidare i ragazzi sulla retta via e spiegare loro come si giocano le partite che contano, Fabricio Oberto che ha giocato a Washington proprio l’ultima stagione potrebbe essere il maggior candidato.

Al Thornton al momento è l’unica ala piccola a disposizione, ma si sta continuando a trattare con Josh Howard, attualmente free agent, che però sarà fuori almeno fino a febbraio per un infortunio; puntare sull’ala ex Clippers e attendere la sua definitiva esplosione a mio avviso sarebbe la cosa migliore, visto, anche, che l’ingaggio di Howard potrebbe essere utilizzato in un altro modo.
Nel reparto guardie invece la situazione va bene: oltre a Wall e Arenas di cui abbiamo già parlato, infatti, dai Bulls è arrivato il veterano Kirk Hinrich che porterà oltre che esperienza anche difesa e tiro dalla lunga distanza, mentre si attende la definitiva consacrazione di Nick Young, talento ancora inespresso del tutto.

La situazione salariale, ad ogni modo, è molto buona visto che sono occupati meno di 50 milioni di dollari e quindi c’è la possibilità ancora di muoversi sul mercato, sia dei free agent, sia degli scambi. Servono di sicuro un altro lungo con esperienza e poi alcuni specialisti che possano andare a riempire la panchina ed essere utilizzati in situazioni particolari.
Per il resto ci si potrà affidare a Wall e ai suoi giovani compagni.


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